Purtroppo buona parte degli italiani crede di non temere pericoli dalle calamità naturali. A dichiararlo è ANIA (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) che, in occasione della giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali, ha mostrato dei dati impressionati sulla cosa. Ecco quanto è stato detto: “Circa l’83% delle famiglie italiane non crede o non sa di essere esposta a un rischio catastrofale e soltanto il 17% ritiene che la propria abitazione sia esposta al rischio terremoti, percentuale inferiore a quella effettiva (35%) di oltre la metà”. Vi rendete conto? Esiste una fortissima maggioranza, la quale vive di un ottimismo che le cronache di questi anni hanno reso pericolosamente incauto. Ma non finisce qui, poiché “la percentuale effettiva di abitazioni protette da questo genere di pericoli non supera il 2%, a fronte del 34% di case assicurate”. Lo ribadiamo sono dati allarmanti, perché come giustamente ricorda Ania “Il 78% delle abitazioni italiane è esposto a un rischio alto o medio alto tra terremoto e alluvione”. Rischio che, peraltro, non possiamo permetterci non solo per le primarie ragioni d’incolumità, ma anche per ragioni di natura economica. Giacché Il nostro paese, rammenta sempre Ania, “con circa 58 miliardi di dollari di danni economici causati da catastrofi naturali fra il 1996 e il 2016 è il sesto paese al mondo per danni di questo tipo subiti negli ultimi 20 anni”. E per giunta “sei su dieci dei terremoti più costosi verificatisi in Europa dal 1970 al 2016 sono avvenuti nella nostra penisola”. Con la conseguenza che “ogni anno il settore pubblico interviene per circa 3 miliardi di euro di danni”.