Il presidente punta, con la riduzione delle aliquote, ad “un nuovo miracolo per la classe media”. Anticipando le critiche spiega anche che lui non sarà favorito nonostante l’eliminazione delle imposte sugli immobili. Attacco a Facebook
“Un cambio rivoluzionario” con uno “storico alleggerimento” della pressione fiscale. Così il presidente Donald Trump, illustrando il suo piano di riforma delle tasse volto a creare “un nuovo miracolo per la classe media”. E poichè si tratta di “un’occasione unica in una generazione”, il presidente ha lanciato un appello all’opposizione democratica affinchè sostenga questo provvedimento messo a punto dal Grand Old Party (Gop).
“Non c’è motivo per cui democratici e repubblicani non possano unirsi per consegnare questa enorme vittoria al popolo americano “, ha dichiarato il presidente dopo la scottante sconfitta legislativa sul fronte della Sanità con la mancata abolizione dell’Obamacare.
“Taglieremo le tasse per la classe media, renderemo le norme più semplici ed eque per tutti gli americani e ci riprenderemo i posti di lavoro e la ricchezza che hanno lasciato il Paese e che molti giudicavano persi per sempre”, ha affermato Trump, assicurando che che lui, con questa riforma, non ci guadagna. “Non è buona per me. Credetemi”, ha detto il magnate del real estate, anticipando le critiche visto che il piano prevede anche l’eliminazione della tassa sugli immobili.
“Sto facendo la cosa giusta” per il Paese, ha insistito. “Il principale vincitore sarà la classe media”, anche con “il più alto taglio delle imposte per la piccola e media impresa in oltre 80 anni”. La riforma prevede una riduzione delle tasse sulle aziende al 20% dall’attuale 35% e abbassa l’aliquota più alta sulle persone fisiche al 35% dal 39,6%.
“Con il nostro piano taglieremo drasticamente le tasse sulle aziende in modo tale che le società americane e gli americani possano battere i nostri competitor esteri e cominciare a vincere ancora”, ha sottolineato Trump senza dimenticare la sua promessa di portare al 15% (e non al 20%) le tasse sulle imprese. “Volevo 15 – ha ammesso – ma era così basso…siamo arrivati a 20. Il 20% è il mio numero”.
A Washington intanto spunta un altro ‘caso’, con il ministro della Sanità Tom Price scoperto ad usare i più costosi jet privati per le sue trasferte invece che aerei di linea. Una commissione della Camera indaga, mentre Trump mette le mani avanti: “Stavo esaminando ed esaminerò la cosa. Non sono contento” dice ai giornalisti, e alla domanda se intende licenziare Price, risponde: “vedremo”.
In tutto questo il presidente resta attivissimo su Twitter, da dove oggi si scaglia contro un altro social media, Facebook, accusandolo di essere stato sempre contro di lui, dopo che la creatura di Zuckerberg ha annunciato che collaborerà col Congresso nell’ambito dell’inchiesta sul ‘Russiagate’. “Facebook è stato sempre anti-Trump, ma la gente è con me”. Ha twittato Trump, tornando ad attaccare anche il New York Times e il Washington Post con l’accusa di veicolare ‘fake news’ contro di lui: “Collusione?”, si chiede quindi.
Repubblica.it