Ogni anno all’appello mancano 87 miliardi di tasse, ma 13 dipendono da errori di compilazione. E 35 sono il buco della “regina” dell’evasione fiscale
Un euro su due, su 74 miliardi: a tanto l’evasione fiscale dell’Iva ai danni delle casse dello Stato. Ogni anno il fisco vede mancare 87 miliardi dai conti attesi. Di questi, 12,7 sono dovuti a errori di compilazione delle dichiarazioni e omessi versamenti. Insomma, si possono recuperare facilmente. Il buco nei conti ammonta dunque a 74,3 miliardi di euro , «derivante dal completo occultamento delle base imponibile e/o dell’imposta ammonta a circa 74,3 miliardi di euro», ultima relazione allegata alla nota di aggiornamento al Def.
L’Iva è la regina dell’evasione. Ebbene, un euro su due che manca è dovuto al mancato versamento dell’Iva che ammonta a 35,4 miliardi di euro . Come un paio di manovre lacrime e sangue, per capirci. Questo è possibile perché parliamo dell’imposta con la più alta base imponibile e «la specificità del tributo fa si che l’evasione possa assumere un’entità maggiore delle altre alla luce della possibilità di accedere al regime dei rimborsi o delle compensazioni ». Seguono l’Irpef , non lontano con 30,7 miliardi, e l’Ires a quota 10,1 miliardi.
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