La fotografia scattata da Eurostat mostra come nel Belpaese gallerie e mostre d’arte restino un’esperienza per pochi fortunati. Solo un italiano su 4 dichiara di aver visitato un sito culturale nell’ultimo anno. La media europea è del 43,4 per cento
Può sembrare un paradosso per il Paese che vanta la più alta concentrazione di beni artistici del mondo, eppure gli italiani sono fra i più pigri frequentatori di siti culturali in Europa. Lo dice l’ultima statistica Eurostat: mentre il turismo culturale, anche mordi e fuggi, ha avuto negli ultimi dieci anni un sensibile incremento un po’ dappertutto, in Italia siamo rimasti al palo. Alla domanda «Avete visitato almeno un monumento storico, un museo, una galleria d’arte o un sito archeologico nell’ultimo anno?», solo un italiano su 4 (il 26,1 per cento) risponde di sì, contro una media europea del 43,4 per cento. A chi abita in una grande metropoli e periodicamente assiste al fenomeno delle mostre-evento (culturale e mondano) può sembrare incredibile. Ma evidentemente a fare la coda, anche per ore, ci sono sempre gli stessi «happy few».
Nord e Sud Europa
Nel Nord Europa, che pure non offre le stesse occasioni di imbattersi in pezzi del patrimonio artistico e culturale praticamente ad ogni angolo, i frequentatori di musei e gallerie dai 16 anni in su sono molti di più: superano i due terzi in Svezia e si attestano attorno al 60 per cento in Danimarca, Finlandia e Olanda. Seguono inglesi e francesi (un po’ sopra il 50 per cento) e la Repubblica Ceca che registra la miglior performance fra i Paesi dell’ex blocco di Varsavia. In fondo alla classifica bulgari e greci, romeni e croati: i Paesi con il Pil pro capite più basso sono, non sorprendentemente, anche quelli dove le opportunità di arricchimento culturale sono meno diffuse.
Italia al palo
E l’Italia? Vittima dei suoi drammatici squilibri regionali (e della sua persistente arretratezza culturale: non a caso siamo in fondo alle classifiche anche in quanto a dispersione scolastica ovvero a giovani che hanno in tasca il solo diploma di scuola media), non se la passa molto meglio. Siamo, quanto a visite culturali, quintultimi in Europa. E soprattutto non abbiamo fatto praticamente nessuno progresso negli ultimi dieci anni: siamo fermi al 26,1 per cento contro il 24,7 del 2006. Mentre nel frattempo la Francia è passata dal 44,4 al 53,7 per cento e l’Olanda dal 49,1 per cento al 61,4. Ed è una magra consolazione che nel frattempo gli spagnoli e perfino i tedeschi siano peggiorati: stanno comunque parecchie leghe davanti a noi (rispettivamente al 34,2 e al 49,8 per cento).
La Repubblica