Tutti gli occhi sono puntati su Apple.
Il 12 settembre la società terrà un evento per il lancio di nuovi prodotti, durante il quale si prevede che presenti tre nuovi modelli di iPhone.
Secondo l’analista di Morgan Stanley Katy Huberty, quest’evento dovrebbe innescare per Apple un cosiddetto superciclo, in cui sarà la Cina ad alimentare gran parte della sua crescita.
Business Insider ha avuto una conversazione a tutto campo su Apple con Huberty, compreso il target price di 183 dollari indicato dall’analista per il titolo Apple – il 14% in più del corso azionario attuale e 10 dollari in più del cosiddetto “Wall Street consensus”, cioè il livello sul quale esiste un consenso a Wall Street, secondo Bloomberg.
Huberty sostiene che Wall Street fondamentalmente fraintenda il mercato cinese. Il suo modello prevede per il prossimo anno fiscale un incremento del 23% delle vendite di iPhone, ben più del 13% previsto dalle proiezioni emesse altrove a Wall Street, grazie all’ottimo andamento del mercato cinese. Ecco quello che ci ha detto (grassetto aggiunto).
Sui consumatori cinesi:
“La Cina è fraintesa dal mercato azionario. Se si esaminano i risultati ottenuti da Apple l’anno scorso, la Cina emerge come una regione deludente. Secondo la lettura della comunità degli investitori è possibile che Apple stia perdendo il vantaggio che aveva su fabbricanti locali di smartphone di brand cinesi come Vivo o Lenovo. Noi non pensiamo assolutamente che questo stia succedendo.
“I Mac registrano tassi di incremento delle vendite a due cifre, gli iPad registrano tassi di incremento delle vendite a due cifre, i servizi registrano tassi di incremento delle vendite a due cifre, mentre gli iPhone non stanno incrementando le vendite. È molto improbabile che i consumatori cinesi stiano pagando 2000 dollari per avere un Mac in casa, ma tengano in tasca uno smartphone più economico. La spiegazione più probabile è che il sistema retail di Apple è vivo e vegeto. Gli utenti cinesi di fascia alta vogliono acquistare prodotti Apple, ma è da tre anni che l’iPhone non cambia forma. Noi crediamo che i consumatori cinesi stiano solo aspettando tale cambiamento.
“Gli iPhone con più di un anno di vita sono aumentati del 56% quest’anno in Cina, eppure le vendite di iPhone sono in calo; questo dà un’idea della quantità di domanda accumulata che esiste in vista del nuovo iPhone che verrà lanciato a settembre.”
Sulla lettura dei dati sbagliati:
“Wall Street considera i dati sulle spedizioni, e se si esaminano quei dati si vede che le aziende locali cinesi stanno conquistando nuove quote di mercato. A nostro parere quei dati sono fuorvianti. Se un’azienda spedisce prodotti da qualche parte attraverso un determinato canale, anche se uno di quei telefoni non viene acquistato e attivato conta comunque come un articolo spedito. Avrete notato la debolezza di alcuni fabbricanti che forniscono semiconduttori a quei brand più economici; le loro vendite sono state molto modeste, perché il sistema ha una certa quantità di scorte da smaltire.
“Quei dispositivi non hanno la stessa qualità di un iPhone, dunque non durano altrettanto a lungo. Tendono a subire un upgrade ogni diciotto mesi, mentre un iPhone tendenzialmente lo subisce ogni due o tre anni. Ciò significa che le aziende devono venderne molti di più per avere una quota di mercato pari a quella della base installata. I dati sulle spedizioni sono fuorvianti. Wall Street li vede e dice che Apple sta perdendo il proprio vantaggio, mentre la realtà è che esiste una situazione di domanda accumulata.
Sui concorrenti cinesi:
“In Cina e negli altri mercati emergenti, esiste una maggiore varietà perché c’è una maggiore sensibilità ai prezzi e ci sono mercati di fascia inferiore più grandi. Sembra che ogni anno o due ci sia un nuovo trionfatore in Cina, un’azienda che cresce davvero rapidamente, raddoppia le spedizioni, conquista quote di mercato e poi uno o due anni dopo entra in una fase di declino e ne emerge un’altra. Non abbiamo ancora riscontrato in Cina una tenuta significativa tra quei brand locali. Di quei quattro brand – Vivo, Opo, Xiaomi e Huawei – Huawei è quella che ha avuto più tenuta finora, ma negli ultimi tempi non è cresciuta ai livelli di Vivo o di Lenovo.”
Graham Rapier, Business Insider Italia