2CV, Topolino, R5, Miura, Daytona, Siver Shadow e molti altri sul mercato. Il tribunale ha deciso: “Per tutelare un marchio non bisogna solo possederlo, bisogna anche usarlo”
Il caso della Ferrari che non potrà più usare il nome Testarossa (i giudici hanno deciso che per conservare la proprietà di un marchio bisogna anche usarlo) rischia di scatenare l’inferno nel mondo dell’auto. E già perché da Topolino a 2Cv, passando per R4, Miura, Silver Shadow, Daytona e molti altri ora sono a rischio.
Potremmo vedere presto sugli scaffali di un supermarket una crema 2CV, in un negozio di abbigliamento una borsa Topolino o chissà chi altro. Ma anche – e questo forse è lo scenario peggiore – un nome storico di una marca passato d’incanto ad un altro brand automobilistico. Soprattutto grazie all’intraprendenza cinese. E già perché se i costruttori americani, europei, giapponesi e coreani hanno una forte identità di marca, lo stesso non si può dire per gli aggressivi cinesi: difficile che la Hyundai faccia la 2CV, che la Porsche una Silver Shadow o la Fiat una Miura. Ma non si può essere altrettanto certi che la Geely o altri non si fiondino su Spitfire, R4 o altri miti dell’auto.
Il problema per i marchi automobilistici depositari dei nomi di modelli leggendari è che gli autorevoli (soprattuto in tema di nomi) giudici di Düsseldorf, non solo hanno dato ragione al piccolo fabbricante di giocattoli Hesse di Norimberga ma hhanno anche condannato la Ferrari a non usare più il nome Testarossa non solo in Germania, ma in tutto il mondo. La casa di Maranello ha subito annunciato ricorso e per tutta risposta – con il conforto del tribunale – Hesse ha già lanciato una linea di rasoi da barba “Testarossa” da affiancare a quella di modellini.
Vedremo come finirà. Di certo mai come in questo periodo la Ferrari ha avuto tanti tifosi nel mondo dell’auto…
Vincenzo Borgomeo, Repubblica.it