(di Cesare Lanza per LaVerità) Scommettiamo che sono sempre le aspettative, esagerate o malriposte, a rovinare i rapporti e i nostri sentimenti? In famiglia, tra padri e figli; nei rapporti sentimentale; nelle amicizie; negli affari. In politica gli esempi recenti sono clamorosi. Matteo Renzi: con i suoi proclami aveva suscitato sogni privi di fondamento e ingenue speranze. Emmanuel Macron: accolto come il difensore dell’unità europea, della lealtà e solidarietà tra i Paesi aderenti. Le aspettative tradite fanno parte della vita. Vi racconto uno spiacevole infortunio, che mi ha turbato, qualche giorno fa. Un giornalista importante, che credevo amico, mi ha investito con una sequela di volgarissimi insulti. Un’aggressione incredibile e inattesa. Ho riflettuto e ho pensato che ancora una volta siano state le aspettative a colpire, senza indulgenze. Il presunto amico si aspettava che io, senza motivo, mi comportassi come un suo devoto cortigiano e lo citassi, in un mio articolo. Da parte mia, non pensavo che un amico – ma tale non era – mi rovesciasse addosso insulti, che certo aveva da tempo nel gozzo. Ma non credo di essere afflitto da complessi di persecuzione. E perciò penso che quel giornalista ce l’abbia con il mondo intero. Nutre aspettative esagerate: pensa che qualsiasi cosa gli sia permessa, che tutto gli sia dovuto. E io gli ho dato un’opportunità per sfogare la sua rabbia (fatta, presumo, di gelosie e ambizioni irrisolte). Probabilmente ora vi aspettate che vi riveli il nome. Non lo farò. Parlo di aspettative, non di pettegolezzi. Se mai, mi chiedo se sia preferibile vivere senza aspettative oppure vivere emozioni e speranze con il rischio di vederle crollare. Preferisco la seconda che ho detto.