Brillano i conti dell’esercizio 2016/2017: risultato netto positivo di 750 milioni, in aumento del 25%. L’ad sulla possibile riduzione della quota nella compagnia assicurativa sotto il 10% previsto: “Partecipazione cruciale ma non ci sono dogmi”
Mediobanca chiude i conti dell’esercizio 2016/2017 sopra le attese degli analisti. I ricavi ammontano a 2.196 miloni (+7%) – i più alti di sempre e l’utile cresce del 24% a 750 milioni (le attese erano per 720 milioni). Anche il dividendo sale da 27 a 37 centesimi (+37%). L’ultimo trimestre ha confermato il trend di crescita e l’utile a 136 milioni ha battuto il consensus (106 mln) nonostante alcuni costi ‘one off’ per 40 milioni, tra cui quelli per l’integrazione di Esperia.
Mediobanca conferma il suo impegno a scendere al 10% di Generali entro il 2019. Durante l’esercizio 2016-17, si legge in una nota, la partecipazione del 13% in Assicurazioni Generali è rimasta invariata ma “si prevede la riduzione al 10% nell’orizzonte di Piano”. Parlando in conference call con gli analisti l’ad Alberto Nagel non ha quindi escluso la possibilità – anticipata da Repubblica – che la banca possa ulteriormente ridurre la propria quota. La partecipazione, ha spiegato, “”continua ad essere cruciale” per la generazione di capitale e utili di Mediobanca, che resta in “totale supporto” della compagnia ‘dal punto di vista dello sviluppo’. “”se la nostra crescita richiedesse più capitale di quello che produce, sarà obbligo del management, prima di chiedere capitali agli azionisti, smobilizzare le risorse del gruppo, e tra queste c’è la partecipazione in Generali”.
Nell’esercizio appena chiuso, ricorda comunque la nota, Generali ha contribuito all’utile per 263,6 milioni. Il valore di libro della partecipazione è passato da 3.091,8 a 2.997,5 milioni.
In miglioramento anche tutti gli indici patrimoniali “malgrado le acquisizioni, le deduzioni e la crescita del payout (dal 38% al 43%)” sottolinea la nota, “per l’attenta gestione degli RWA (attività ponderate per il rischio) e la robusta generazione di utili”. Il CET 1 ratio è migliorato al 13,3% (dal 12,1%), il total capital al 16,9 (dal 15,3%) e il leverage è ratio stabile al 9,5%.
Nagel si è detto anche ottimista sulla partecipazione detenuta in Rcs. “E’ una partecipazione piccola, non ci cambia i numeri tenerla o venderla, e guardiamo se il prezzo è adeguato. Le interlocuzioni con Urbano Cairo ci fanno pensare che la società abbia migliori prospettive e nel tempo (il titolo, ndr) possa rivalutarsi. Seguiamo l’andamento e in funzione di questo se il target di vendita può essere rivisto al rialzo” ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti in conference call.. Già a maggio l’ad Alberto Nagel, che in precedenza aveva ipotizzato di poter cedere la quota al superamento in Borsa del prezzo di carico di 1,2 euro, aveva detto di avere aspettative più alte.
Repubblica.it