Assocom proporrà la settimana prossima a Upa e Unicom di realizzare insieme un decalogo aggiornato sulle gare nel mondo della comunicazione. A questa sorta di libro bianco si potrà aggiungere un vademecum pratico per spiegare, in modo approfondito, gli strumenti operativi con cui affrontare le gare.
Argomento molto dibattuto e delicato nel settore, che coinvolge aziende, agenzie e centri media, ognuno col suo punto di vista differente. «Il nostro obiettivo principale non è evitare le gare ma evitare gli sprechi», spiega a ItaliaOggi Emanuele Nenna, co-fondatore e a.d. dell’agenzia The Big Now e soprattutto presidente Assocom (Associazione aziende di comunicazione). E’ per questo che «rivediamo e aggiorniamo il protocollo presentato 3 anni fa» con le linee guida per un corretto e utile svolgimento delle gare, prosegue Nenna. «Andremo più nel dettaglio aggiungendo tra l’altro il tema delle gare annullate, l’invito alle aziende di esplicitare i budget disponibili per singola gara o ancora il suggerimento per le aziende di comunicare e rispettare i tempi pianificati di una gara». Tutti esempi che rinconducono al tema degli sprechi ma anche alla «costruzione di rapporti tra i protagonisti del settore più proficui, perché esplicitare i budget a disposizione aiuta l’agenzia a stilare progetti meglio calibrati» e di conseguenza ne possono beneficiare anche le aziende.
E le gare annullate, che hanno dato il via a una querelle nel settore dopo che Assocom ha pubblicato un’indagine per cui una gara su 3 non ha esito (con una stima delle risorse disperse sui 3 milioni di euro)? «La gara annullata è come comprare un biglietto della lotteria e sentirsi poi dire che l’estrazione del numero vincente è stata rimandata», sottolinea Nenna. Insomma, «noi vogliamo costruire un approccio paritetico» tra agenzie, aziende e centri media (laddove Upa, presieduta da Lorenzo Sassoli de Bianchi, riunisce le aziende che investono in pubblicità e Unicom le agenzie di comunicazione con un’impronta più imprenditoriale, capitanate da Alessandro Ubertis). «Non c’è una colpa da dover dare a qualcuno. Anche le cattive gare vengono fatte in buona fede», sottolinea Nenna.
A proposito di modelli di gara e business mosso (pari complessivamente a 9 milioni), sempre secondo l’indagine Assocom, solo il 16,6% prevede l’assegnazione di un contratto annuale, che invece può «contribuire sia a costruire rapporti aziende-agenzie più stabili, e quindi più profondi, sia può aiutare gli investitori a risparmiare evitando di bandire una gara, con relativi costi, per ogni progetto in rampa di lancio», ricorda il presidente Assocom. «Serve più cultura di relazione nel lungo periodo», conclude Nenna. «A partire dalle stesse agenzie per cui abbiamo elaborato il Pitch evaluator, un algoritmo numerico per comprendere e selezionare le gare a cui partecipare. Su www.assocom.org, si può calcolare l’interesse e il rischio nel partecipare a quella specifica gara. Basta con l’abitudine per cui tutte le agenzie partecipano a tutte le gare».
ItaliaOggi