Fieg: ricavi dimezzati dalla crisi
I ricavi della stampa in 10 anni si sono dimezzati: un dato che incide sulla sostenibilità economica delle imprese che fanno informazione professionale e che hanno necessità di fare investimenti. Per questo c’è l’esigenza di regole valide per tutti per un mercato che sia realmente competitivo e soprattutto di un’adeguata tutela del diritto d’autore online al fine della valorizzazione dei contenuti editoriali di qualità. In mancanza di questo non è possibile fare investimenti e garantire un prodotto professionale. Lo ha detto giovedì scorso il direttore generale della Fieg Fabrizio Carotti in un incontro organizzato nella sede della Federazione degli editori a Roma sulle nuove interazioni tra giornalismo tradizionale e le neonate forme del comunicare dell’era digitale organizzato da Fieg e Ferpi (la federazione relazioni pubbliche).
Durante l’incontro sono intervenuti anche Daniele Chieffi, consigliere nazionale Ferpi e head of digital pr Eni, Andrea Falessi, direttore relazioni esterne Open Fiber e Paolo Iammatteo, responsabile comunicazione di Poste Italiane.
Lo spunto è arrivato dalla presentazione del manuale di Diomira Cennamo e Carlo Fornaro Professione brand reporter. Brand journalism e nuovo storytelling nell’era digitale, edito da Hoepli. Secondo i due autori «etica» e «verità» sono le due parole-chiave a fondamento dell’attività di credibili comunicatori (e giornalisti) oggi, per una comunicazione che metta al centro il destinatario e che sappia usare con competenza e al meglio gli strumenti del digitale. Questo accanto al senso dì responsabilità. Nel percorso disegnato dal libro, ha detto Fornaro, si scopre che il giornalismo praticato in azienda può essere una voce importante all’interno del ciclo di vita della notizia, contribuendo al meccanismo di ricostruzione dei fatti da parte di coloro che operano sulla scena dell’informazione oggi, tra brand editoriali tradizionali e attori inediti. Un antidoto al dilagare delle fake news.
Italia Oggi