Alta tensione sulla banda larga tra la società e il governo. L’ad in audizione alla Camera: “L’azienda sta crescendo a ritmi vertiginosi, vedrete i numeri”. Previsti 11,5 miliardi di investimenti nei prossimi tre anni
Sale la tensione tra Tim e governo. Intervenuto oggi in audizione alla Camera il numero uno della società ha rivolto una stoccata al governo, a proposito del bando di gara Infratel per la rete in fibra nelle aree bianche, quelle cioé in cui gli operatori non avrebbero intenzione di investire. “Non partecipiamo più ai bandi perché riteniamo che siano costruiti in una certa maniera. Se sono costruiti ad hoc, allora per me possono farlo anche senza bando e darlo a chi ritengono più opportuno”.
Parole che non sono piaciute al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che ha risposto per le rime. “Le affermazioni rese oggi dall’amministratore delegato di Tim sono gravi ed inaccettabili tanto più in quanto rese in una sede istituzionale. I bandi Infratel, a cui peraltro Tim ha partecipato insieme ad altri operatori, sono stati strutturati nel pieno rispetto delle regole nazionali ed europee”, ha spiegato il ministro.”Sono certo che la società tornerà immediatamente ad utilizzare, nei rapporti con il Governo, un linguaggio consono”.
Lo scontro riaccende la polemica rimasta calda nelle ultime settimane. Dopo avere perso la prima delle tre gare per le zone bianche, Tim aveva annunciato di volere andare avanti comunque nella costruzione della sua rete. Un’iniziativa giudicata ostile dal governo, con il sottosegretario Giacomelli che in una intervista a Repubblica aveva chiesto a Tim un passo indietro.
“Noi gli investimenti li facciamo non perché si depaupera la rete, ma perché abbiamo i clienti in Adsl e li portiamo subito in fibra molto prima degli altri. Perché non posso dargli in un mese una cosa che gli altri gli danno tre anni?”, ha aggiunto oggi il manager. “Fra un po’ siamo nel 2018 e non è stato posato un metro, non è partito un cantiere delle aree Infratel. E quando parte – ha sottolineato – l’Italia sarà coperta con diverse soluzioni. I tempi del pubblico sono molto diversi da quelli di un privato. Il pubblico decide, ha procedure, questo allunga i tempi”. Quanto ai finanziamenti pubblici percepiti da Telecom in passato, Cattaneo ha riconosciuto che la società “ha realizzato molte aree con finanziamento pubblico, anche se non abbiamo ricevuto il becco di un quattrino finora, ma questo fa parte dei finanziamenti pubblici, sono ormai passati diversi anni”.
Il numero uno della società ha anche messo in evidenza gli ottimi risultati “Tim è un’azienda che sta crescendo a numeri vertiginosi di clienti finali, vedrete anche i risultati di questo trimestre”, ha dettp “E’ un’azienda un po’ più complessa di chi mette il tubo vuoto e ci infila il filo”, ha puntualizzato in merito ai recenti sviluppi del piano di realizzazione della rete della banda larga e ultra larga.
“Tim investirà 11,5 miliardi nei prossimi tre anni. I piani sono ben noti e prevedono l’85% per cento di copertura entro la fine di quest’anno, anche per rispondere ai giornali. I nostri sono numeri di una società quotata e i dati sono certificati. Entro quest’anno Roma sarà coperta al 98 per cento in Fttc e in Ftth in alcune zone”.
La Repubblica