Un milione di nuovi clienti, ogni giorno, per il mobile. Da ora al 2022, diventeranno 2,6 miliardi i nuovi abbonati a servizi di banda larga, grazie agli smartphone. Una quantità di persone in grado di riempire uno stadio di calcio venti volte al giorno, è stato detto in occasione della presentazione romana del Mobility Report 2017 di Ericsson, secondo il quale nel prossimo futuro il 90% del traffico «mobile» arriverà proprio dagli smartphone. Per quanto riguarda i contenuti, il 75% del traffico sarà generato dai video. Nel 2018 la tecnologia «mobile» dominante sarà il 4G (Lte), lo standard con la diffusione più veloce nella storia delle telecomunicazioni. Il traffico delle reti mobili, si legge nel rapporto, nell’ultimo anno è cresciuto del 70% ed è ormai dell’ordine degli exabyte (Eb): il totale (nel 2016 8,8 Eb) è una quantità di dati pari a quella che sarebbe generata dall’intera popolazione spagnola che guarda video in streaming in alta definizione per tutto il giorno per un mese intero.
Ericsson calcola che a inizio 2017 gli abbonati a servizi di telefonia mobile di quarta generazione (Lte) abbiano superato quota due miliardi, mentre gli abbonati al 5G, tecnologia di prossima generazione, secondo le previsioni supereranno mezzo miliardo di persone nel 2022, il 15% della popolazione globale. Un business, quello della digitalizzazione delle industrie, che potrà valere 3,3 trilioni di dollari (2,95 trilioni di euro) nel 2026 a livello globale e 78 miliardi di dollari (69,7 miliardi di euro) in Italia. Una crescita formidabile rispetto al giro d’affari attuale, pari a 939 miliardi di dollari (839 miliardi di euro). In dieci anni il fatturato sarà più che triplicato, con una crescita media annua del 13,3%. A beneficiarne soprattutto tre settori: energia e utilities, sicurezza pubblica e manifatturiero. Ma coinvolgerà anche servizi finanziari, sanità, automotive, trasporto pubblico, media e intrattenimento.
A spingere la digitalizzazione saranno le tecnologie 5G, lo standard di reti mobile di quinta generazione: nel 2026 porteranno nelle casse dell’intera filiera Ict 1,2 trilioni di dollari (1 trilione di euro). L’adozione del 5G consentirà di accelerare la digitalizzazione, rendendo il processo produttivo, afferma il report, «più flessibile, efficiente, affidabile ed economico». Nel 2026 gli operatori conteranno ricavi aggiuntivi del 34% (pari a 582 miliardi di dollari, circa 520 miliardi di euro). Un terzo del loro giro d’affari arriverà da un business che oggi non esiste, e sarà la loro salvezza: si stima che i ricavi dai servizi oggi disponibili cresceranno, a un ritmo molto più lento, in media, dell’1,5% l’anno.
Gianfranco Ferroni, Italia Oggi