Via libera al bando d’asta. Offerte entro il 9 giugno. L’assemblea di Lega ha approvato il progetto di Infront per il triennio 2018-2021
L’assemblea di Lega Serie A, alla quarta votazione, quando bastava la maggioranza semplice e non erano più necessari i due terzi di voti favorevoli, ha approvato ieri il bando d’asta per la vendita dei diritti tv della Serie A di calcio per il triennio 2018-2021. Sono state 13 le società che hanno detto sì al progetto messo a punto dall’advisor Infront secondo le linee guida approvate dall’Antitrust. Insomma, un sì importante ma che non è riuscito a convincere il restante 35% dei team di Serie A (ovvero gli altri sette, tra cui le squadre più forti come Juventus, Roma e Napoli).
Oggi, sul sito della Lega Serie A, verranno pubblicati i pacchetti con tutte le opzioni a disposizione di broadcaster interessati all‘acquisto di esclusive sul satellite, sul digitale terrestre o sul web. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 9 giugno, in modo da poter chiudere la gara addirittura prima di quella per i diritti della Champions league di calcio, le cui offerte possono arrivare all’Uefa entro il 12 giugno. Le buste verranno consegnate entro le dieci del mattino del giorno 9 giugno e saranno aperte contestualmente alla presenza di un notaio davanti all’assemblea di Lega. Poi ci sarà una fase della valutazione che potrebbe rendere necessarie alcune verifiche, ma anche questo sarà in tempi brevi.
Comunque sia, il mondo del pallone italiano si è dato una fortissima accelerata per provare a rastrellare i soldi almeno in contemporanea alla Champions league, evitando di andare a bussare alle casse dei big della tv, delle telco e degli ott trovandole già svuotate per l’acquisto dei diritti del calcio europeo.
Come ha spiegato l’amministratore delegato di Infront, Luigi De Siervo, oggi verranno presentati «cinque pacchetti, con una formula mista dove si sommano alcuni elementi di vendita per piattaforma con vendita per prodotto, consentendo pari dignità agli operatori internet, e con il divieto di offerte condizionate».
Quindi si conferma che, a differenza dell’asta 2015-2018, il cosiddetto pacchetto web avrà esclusive importanti, alla pari dei pacchetti destinati al digitale terrestre o del satellite (e qui si tratterà di capire come saranno gestite, d’ora in poi, le possibilità fin qui date a Sky e a Premium di offrire le partite agli abbonati anche in mobilità in streaming, ovvero in quella piattaforma web che invece ora si dovrebbe valorizzare autonomamente); che nessuno potrà fare offerte vincolate al cambiamento di alcuni paletti fissati in precedenza da Lega Serie A e Infront; e che non ci saranno esclusive di prodotto clamorose. Lo stesso De Siervo ha infatti ammesso che «in termini teorici avremmo preferito una vendita per prodotto, visto che è più vicino agli standard internazionali, ma in realtà abbiamo seguito le indicazioni che ci ha dato l’Autorità (l’Antitrust, ndr)». Sempre De Siervo ha poi aggiunto che «la composizione complessiva del valore minimo che richiediamo al mercato, e che confidiamo di poter raggiungere, è ben più alta del passato. Sono molto ottimista». Va ricordato che per il triennio 2015-2018 la Lega Serie A incassò 572 milioni di euro all’anno da Sky (per tutte le partite su satellite pay) e 373 milioni all’anno da Mediaset Premium (per i match delle migliori otto squadre su digitale terrestre a pagamento). Nulla, invece, dal web, la cui asta per un pacchetto da 109 milioni di euro andò deserta.
A questo giro, invece, dal web dovrebbe arrivare una offerta molto corposa, per pareggiare il netto calo degli introiti da Mediaset Premium e, si suppone, anche il calo di introiti da Sky Italia.
Poiché l’obiettivo di Infront, per Serie A, Coppa Italia, Supercoppa, diritti ancillari ed esteri, è quello di raggiungere gli 1,4 miliardi di euro all’anno (200 milioni in più rispetto al triennio 2015-2018), il grosso della crescita arriverà, come già più volte scritto da ItaliaOggi, dalla vendita dei diritti all’estero (valevano 186 milioni all’anno nel precedente triennio, si punta ad avvicinare quota 300 milioni all’anno nel periodo 2018-2021) e dalla Coppa Italia: la Rai versava 22 milioni all’anno nel precedente triennio, ma a questo giro la competizione interessa pure a Discovery Italia e Sky Italia, e si andrà vicini ai 40 milioni all’anno.
Peraltro, a proposito di vendita dei diritti della Serie A all’estero, nell’assemblea di Lega di ieri, durata cinque ore (dalle 13 alle 18), si è pure respirato un certo favore nei confronti della proposta fatta da Infront circa l’ingaggio di Paolo Sorrentino, regista premio Oscar, per realizzare delle produzioni video che esaltino la bellezza del calcio italiano, da utilizzare proprio in fase di commercializzazione dei diritti tv internazionali. E «mi sembra che si sia trovato un accordo», ha commentato il subcommissario della Lega Serie A, Paolo Nicoletti. Si tratterà ora di studiare bene il progetto, e poi, nel caso, approvarlo.
Italia Oggi