Il consiglio di amministrazione (cda) dell’Alitalia ha deciso di chiedere l’amministrazione straordinaria. A parte l’attesa per i commissari che saranno nominati e l’attesa per il cosiddetto prestito ponte di 3-400 milioni… prestito (!!)… e a parte la frase finale del lor comunicato ufficiale che recita “I voli e le operazioni Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista”, cosa succedera’ per gli utenti? Nulla! Perche’, se e’ ovvio che il cda non avrebbe potuto dire niente di diverso rispetto alla rassicurazione che tutto funziona, e’ altrettanto ovvio che qualunque utente dei loro servizi, un minimo di preoccupazione la deve pur sempre avere. Preoccupazione “alta” se ha già acquistato un biglietto, “critica” se intende farlo.
“Alta” perche’ non potrebbe essere altrimenti. Probabilmente un minimo di certezza operativa si puo’ registrare da qui al periodo estivo, visto che sono momenti di maggiore incasso e, anche se dovesse finire in liquidazione, la societa’ gestira’ meglio la situazione con piu’ soldi. Ma questo non vuole dire che, per esempio, i voli meno produttivi potranno essere piu’ facilmente essere annullati (gli infrasettimanali per i nazionali, quelli a maggiore concorrenza sui comunitari e internazionali). Certo, allo stato dei fatti, in caso di annullamento vigono sempre le regole della riprotezione su altri vettori, ma niente ci fa pensare che qualche difficolta’ potra’ essere frapposta dai vettori alternativi che potrebbero essere usati (per quando e se vedranno i soldi per il loro servizio di riprotezione).
“Critica” perche’, anche qui, non poterebbe essere altrimenti. Infatti, quale utente si sentirebbe sicuro ad acquistare un biglietto Alitalia oggi? Forse lo farebbe per la qualita’ del servizio di bordo e di terra? Non c’e’ grande differenza con altri vettori. Anzi, talvolta le differenze (in negativo per Alitalia) sono frequenti anche a parita’ di costo. Acquistare un biglietto Alitalia perche’ costa meno? Non ci sembra che questo vettore abbia mai brillato in merito, e non ci sembra che abbia intenzione da oggi di sviluppare una specifica politica in merito (oltre quelle che gia’ ci sono e che -alcune- sono anche economicamente convenienti). Ma quanto potra’ spingere Alitalia per una politica di prezzi bassi nel momento in cui va in amministrazione straordinaria e con la liquidazione dietro l’angolo? Crediamo poco, visto che i costi fissi ci sono e la struttura aziendale di Alitalia non e’ proprio quella di una low cost; e che con la politica di low cost si guadagna sul lungo periodo… che non e’ proprio quello che Alitalia ha davanti a se’.
Quindi, per gli utenti non cambia nulla rispetto a quanto abbiamo gia’ consigliato: attenzione se avete gia’ un biglietto anche perche’ quasi sempre non e’ rimborsabile, state molto attenti, e pensateci piu’ di due volte, se intendete acquistarlo (1).
Ci preoccupa molto, invece, che il cda di quest’azienda, invece di prendere atto di non essere in grado di rapportarsi positivamente col proprio personale rispetto a cio’ che sostiene di poter fare per non morire (il NO al referendum e’ piu’ che esplicito), non abbia deciso di procedere ad una salutare eutanasia, ma abbia preferito un accanimento terapeutico, tanto le medicine per quest’ultimo gliele continua a pagare il solito Pantalone.
1 – qui i nostri consigli piu’ nello specifico: http://www.aduc.it/comunicato/
Vincenzo Donvito, presidente Aduc