di Cesare Lanza
Scommettiamo che gli elettori cominciano a rimpiangere la Prima Repubblica? Nelle ultime domeniche in questo giornale vi ho proposto i ritratti di Bettino Craxi e Amintore Fanfani, Giulio Andreotti e Sandro Pertini, Francesco Cossiga e Marco Pannella, Giovanni Leone e Giacomo Mancini: personaggi che ho conosciuto da vicino, avevo quindi ricordi personali da rievocare. Scrivendo, prima, e poi leggendo i commenti di qualche lettore e ascoltando altri conoscenti, ho avuto l’impressione che nell’aria ci sia una certa nostalgia vagante. Si consoliderà? Troverà un riscontro concreto nelle elezioni? Ammetto che la mia scommessa è azzardata e che i sentimenti nostalgici sono spesso ingannevoli, non solo in politica. Ma tant’è: alla mia idea mi sto affezionando. Insomma, una volta c’era Alcide De Gasperi: purtroppo non ho avuto la fortuna di frequentarlo, ma tutti ne sappiamo abbastanza, tanto da toglierci il cappello. Oggi c’è Angelino Alfano. No comment. Una volta c’era Fanfani, un grande decisionista, che impose un certo Ettore Bernabei alla guida della Rai e quella fu la migliore Rai della nostra storia televisiva. Oggi c’è Matteo Renzi, un malaccorto decisionista, che alla Rai ha spedito tale Antonio Campo Dall’Orto e la Rai è la peggiore che si possa immaginare. Devo andare avanti? Se siete nostalgici, non mi permetto certo di entrare nei vostri ricordi. Se non lo siete, mi tengo cauto e ribadisco: i sentimenti nostalgici sono infidi. Mi fermo qui: vedremo. Però, però… Una semplice domanda. Davvero quelli (pochi o molti, fate voi) che c’erano una volta, non sarebbero preziosi, nella baraonda di questi anni?
Cesare Lanza, La Verità