Il Centro Clinico NeMO inaugura il “NeMO Clinical Research Center Nanni Anselmi”, 650 metri quadri per la ricerca su nuove terapie contro le malattie neuromuscolari, che sorgerà presso l’Ospedale Niguarda. In corso importanti sperimentazioni contro sclerosi laterale amiotrofica, atrofia muscolare spinale e distrofie muscolari.
Tra le strumentazioni più avanzate un “fisioterapista robot”, carrozzine che si guidano grazie al movimento degli occhi e arti robotici
Il Centro Clinico NeMO, centro di eccellenza per le malattie neuromuscolari, inaugura il NeMO Clinical Research Center, 650 metri quadri di laboratori e spazi per la sperimentazione clinica di nuove terapie contro queste patologie, tra cui vi sono le distrofie muscolari, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e le atrofie muscolari spinali (SMA). La struttura sorge all’interno di spazi precedentemente in disuso dell’Ospedale Niguarda di Milano che il Centro Clinico NeMO, ente nato dalla volontà delle associazioni dei pazienti per la presa in carico multidisciplinare della malattia, ha ottenuto in gestione e ristrutturato.
Il nuovo Centro, intitolato a Nanni Anselmi, sarà attiguo ai locali dell’attuale Centro clinico NeMO di Milano (NeMO è presente anche a Roma, Messina e Arenzano-Genova) ma costituirà un vero e proprio reparto separato e autonomo, dotato di personale dedicato e formato con preparazione specialistica, come prescrivono le più avanzate linee guida per lo svolgimento di sperimentazioni cliniche di portata internazionale.
E’ importante sottolineare come le malattie neuromuscolari, di cui oggi si conoscono oltre 150 tipi, rappresentano un grave problema sanitario poiché colpiscono in Italia circa 40.000 persone.
All’inaugurazione hanno partecipato, oltre al presidente del Centro Clinico NeMO Alberto Fontana, l’assessore al welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, il rettore dell’Università degli Studi di Milano Gianluca Vago e il direttore generale dell’Ospedale Niguarda Marco Trivelli.
Sottolinea Alberto Fontana, presidente del Centro Clinico NeMO: “Il Clinical Research Center ‘Nanni Anselmi’ nasce dalla consapevolezza che offrire alle persone con malattie neuromuscolari le migliori condizioni di assistenza e cura significa anche essere un canale in cui l’innovazione può essere resa accessibile ai pazienti. Ne è l’esempio il recente caso della nuova terapia per le SMA, che ha visto il Centro Clinico NeMO effettuare quasi il 70% dei trattamenti a livello nazionale. Il nostro Centro è, infatti, un progetto di iniziativa privata per la sanità pubblica che nasce proprio dai bisogni dei pazienti, espressi attraverso le loro associazioni”.
Interviene l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera: “Il Centro Clinico NeMO è l’esempio virtuoso di un’iniziativa privata che occupandosi dell’aspetto clinico, socio sanitario e sociale, si è contraddistinta per la presa in carico globale dei pazienti affetti da patologie neuromuscolari. Oggi da quest’esperienza parte un nuovo progetto che mira anche alla ricerca di nuove cure e terapie che possano contribuire ulteriormente a migliorare la qualità della vita dei malati. Quello messo in campo da NeMO è, quindi, un modello a cui far riferimento nella costruzione dei percorsi di presa in carico che dovranno essere realizzati per tutti i pazienti cronici, in virtù della nuova riforma socio sanitaria lombarda”.
Il NeMO Clinical Research Center è intitolato a Nanni Anselmi, editore milanese, amico ed ex paziente del Centro Clinico NeMO, scomparso nel 2016 a causa della sclerosi laterale amiotrofica. Anselmi è fondatore di Slanciamoci, organizzazione senza scopo di lucro per la raccolta fondi sulla SLA.
Le sperimentazioni e le tecnologie d’avanguardia
Tra le sperimentazioni e i trattamenti più avanzati sviluppati nel Centro vi sono:
una terapia innovativa per l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) su neonati in cui ancora non sono presenti sintomi e che punta proprio a “bloccarne” la comparsa;
la misurazione di una proteina nel sangue per “predire” l’aggressività della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), che può anche divenire bersaglio di farmaci che blocchino l’avanzare della patologia;
una nuova terapia contro la SLA che è in grado non solo di prolungare la sopravvivenza ma anche ridurre la gravità dei sintomi.
Il Centro è, inoltre, dotato o sta testando avanzate strumentazioni che possono portare ampi benefici ai pazienti nell’ambito della riabilitazione per le persone con le malattie neuromuscolari come:
un “robot fisioterapista”, Hunova, sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova;
occhiali smartglass che, attraverso la tecnologia della realtà aumentata, permettono al paziente di guidare la propria carrozzina o far muovere il letto con il movimento degli occhi;
un sistema (A-circle) che attraverso onde sonore stimola i muscoli e le terminazioni nervose per stimolare la ripresa delle capacità motorie del paziente;
un braccio robotico, Kinova, che può essere montato sula carrozzina e che si controlla attraverso un joystick.
I nuovi spazi
Il “NEMO Clinical Research Center” si trova all’interno dell’ala nord del secondo piano del padiglione 7 dell’Ospedale Niguarda di Milano. Ha una superficie di 650 metri quadri, di cui 120 mq dedicati alla palestra.
Al suo interno saranno situati, inoltre:
ambulatoriali ad alta complessità che riguardano più specialità mediche (Macro Attività ad alta Complessità – MAC)
ambulatori
nuova accettazione
studi medici e infermieristici
Obiettivo del nuovo Centro sarà consentire a un maggiore numero di pazienti con malattie neuromuscolari, sia di età pediatrica sia adulta, di accedere alle cure sperimentali.
Inoltre, il Centro di ricerca NeMO potrà divenire una sede per la formazione di personale dedicato alla ricerca clinica e per l’attivazione e la diffusione di protocolli e procedure secondo standard internazionali per lo svolgimento di trials clinici.
Al suo interno sarà creato un database che raccoglierà in maniera standardizzata le informazioni cliniche e strumentali del paziente: grazie a questo strumento sarà possibile sviluppare ricerche scientifiche su come si evolvono nel tempo le patologie trattate sia monitorare l’efficacia dell’intervento terapeutico impostato sul singolo paziente.
I partner e i donatori
Hanno sostenuto il progetto con donazioni enti, associazioni, privati e aziende:
Fondazione Cariplo
Fondazione Johnson & Johnson
Fondazione Vodafone in collaborazione con Wamba e Athena onlus
Fondo Marco Sonaglia
Julius Neumann e amici
Mirco Vogliotti e amici
Procter & Gamble
Schneider Electric SPA