Sentenza del Tsj consegna il Paese nelle mani del presidente
Nicolas Maduro governa il Venezuela senza alcun controllo del Parlamento. Il Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj) venezuelano ha assunto tutte le funzioni dell’Assemblea Nazionale, il Parlamento unicamerale in mano all’opposizione, lasciando la via libera al governo del presidente Maduro. In una sentenza la notte scorsa, l’alta corte ha stabilito che siccome l’Assemblea si trova in situazione di “ribellione ed oltraggio” alle sue decisioni, “le competenze parlamentari saranno esercitate direttamente dalla Sala Costituzionale (del Tsj) o da qualsiasi organo che essa disponga, per garantire lo Stato di diritto”.
Formalmente, la sentenza del Tsj è stata adottata in risposta a una richiesta presentata dal governo riguardo la costituzione di aziende miste pubblico/privato, per la quale sarebbe necessaria l’autorizzazione del Parlamento, secondo i termini della Costituzione. L’alta corte ha deciso che, data “l’urgenza della questione” e quello che definisce l'”omissione incostituzionale parlamentare”, il presidente è solo tenuto ad “informare” il Tsj delle sue decisioni, mentre l’Assemblea “non potrà modificare le condizioni proposte né pretendere di stabilirne altre”. In questo modo il governo può bypassare completamente l’Assemblea Nazionale – dove l’opposizione controlla 112 seggi, su un totale di 167, dalle elezioni politiche del 2015 – e governare per decreto, essendo tenuto solo ad informare delle sue iniziative al Tsj.
Il caso Venezuela ha tenuto banco all’Osa, l’Organizzazione degli Stati Americani. La situazione venezuelana è stata posta sotto i riflettori grazie a un documento in cui 14 stati membri chiedono a Maduro lo svolgimento delle elezioni nazionali e la liberazione dei prigionieri politici. Corruzione, sicurezza ai minimi storici e inflazione sopra il 1000%, il paese sudamericano è in una crisi severissima per la popolazione locale. Un bel paradosso, per un paese che cela nel sottosuolo una delle riserve di petrolio più grandi al mondo. La gente quotidianamente fa fatica a reperire generi alimentari e medicinali di base. Il razionamento del cibo è stato rinominato dai venezuelani “la dieta Maduro”, mentre le industrie del settore lamentano blocchi continui delle linee di produzione per mancanza di materia prima e l’acquisto di prodotti importati nei supermercati ha prezzi da capogiro. Recentemente il governo ha fatto sequestrare un alto numero di panetterie accusandole di rubare la farina. In realtà, secondo le testimonianze raccolte della stampa, i fornai non potevano produrre il pane perché non disponevano della farina necessaria. Anche i medicinali scarseggiano, al punto che Maduro, la settimana scorsa, ha chiesto ufficialmente aiuto alle Nazioni Unite per rispondere all’emergenza.
The Huffington Post