Profitti a 14 milioni, bene i ricavi (4,4 miliardi) ma ordini in calo
Fincantieri torna in utile nel 2016. Il gruppo italiano della cantieristica, che fa capo alla Cassa depositi e prestiti, trova un utile netto di 14 milioni contro un rosso di 289 milioni nel 2015. L’utile di pertinenza del gruppo è di 25 milioni. Il risultato ante proventi e oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti è pari a 60 milioni (-252 milioni l’anno precedente). Il margine operativo lordo del gruppo cresce a 267 milioni (negativo per 26 milioni nel 2015). I ricavi salgono a 4,42 miliardi (4,18 miliardi). Il portafoglio ordini è però pari a 6,5 miliardi, contro i 10,08 miliardi di fine 2015.
Il cda di Fincantieri presieduto da Giampiero Massolo che ha approvato il bilancio ha anche convocato per il prossimo 19 maggio in unica convocazione l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti.
«Il carico di lavoro complessivo ha superato ancora una volta livelli record, attestandosi a 24 miliardi, a conferma della capacità del gruppo di concludere importanti accordi», ha commentato l’amministratore delegato Giuseppe Bono. Sottolineando anche la ripresa della performance operativa e di quella economico-finanziaria, con ricavi in crescita. «Una decisa svolta rispetto al 2015, anno in cui Fincantieri ha archiviato la più lunga crisi del settore».
Il gruppo ha confermato i target di crescita al 2018 e la stima di un ritorno al pagamento del dividendo fra un anno sulla base sugli utili che realizzerà nel 2017.
Tra i singoli settori, Fincantieri attende una crescita dei volumi quest’anno nella cantieristica e il miglioramento della marginalità per la messa in produzione di navi da crociera.
il Giornale