Delrio: «Piano da approfondire ma niente intervento pubblico». Il nodo esuberi
Quella di Alitalia è una situazione «molto critica» e il governo vuole approfondire il piano di salvataggio che prevede 2mila esuberi. Lo ha ammesso lo stesso ministro dei Trasporti Graziano Delrio, dopo il primo vertice con i sindacati e l’azienda per provare a salvare l’ex compagnia di bandiera. Non per questo l’esecutivo tornerà sui suoi passi con un intervento pubblico. «Abbiamo già detto che non ci sarà», ha risposto Delrio. Fonti sindacali hanno poi escluso che si sia parlato dell’ipotesi di una garanzia statale per sbloccare la ricapitalizzazione di Alitalia. I tempi, tuttavia, sono stretti per assicurare la sopravvivenza della società ormai a un passo dal precipizio. In cassa, secondo indiscrezioni, ci sarebbe liquidità solo per un altro mese e Alitalia continua a perdere mezzo milione di euro al giorno.
«Il governo ha dimostrato grande disponibilità, ma ha anche detto che non ci metterà un euro perché Alitalia è una società privata (il 49% del capitale è in mano a Etihad e il restante 51% a soci italiani tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo ndr) e si tratta di trovare un accordo tra noi e l’azienda», ha dichiarato Antonio Piras, segretario generale Fit Cisl. «Il governo si farà garante di metodo e non nel merito», ha poi aggiunto Nino Cortorillo, segretario Filt Cgil, sottolineando poi come l’esecutivo «abbia richiamato in modo energico l’azienda sul fatto che, mentre si tratta, non sono ammesse azioni unilaterali», una posizione richiesta dai sindacati «dopo i velati annunci dell’azienda ad alcuni dipendenti sulla possibilità di un’apertura immediata delle procedure di mobilità».
Ora serve, come sottolineato da una nota del ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dal ministero dello Sviluppo Economico, «un confronto approfondito che entri nel merito dei vari aspetti del piano industriale» che ha acceso lo scontro a causa della previsione di un taglio del 17% della forza lavoro (pari a 2037 dipendenti) e di una decurtazione fino al 32% dello stipendio di piloti e assistenti di volo. Per questo i tavoli di lavoro che si terranno alla presenza del Mise, Mit e ministero del Lavoro, verranno convocati nelle prossime ore. Gli incontri tecnici si susseguiranno fino al 30 marzo quando ci sarà una sintesi del lavoro con i ministri interessati. All’accordo tra azienda e sindacato è condizionato il via libera degli azionisti al piano finanziario. Ma il raggiungimento di un accordo, per ora, è lontano.
Le posizioni dei sindacati e quelle dell’azienda sono rimaste a quello che erano venerdì scorso al momento in cui è stato illustrato il piano ai sindacati. Che hanno così confermato lo sciopero previsto per il 5 aprile. Ieri, intanto, 400 lavoratori di Alitalia hanno aderito allo sciopero indetto dalla Cub Trasporti e hanno a Fiumicino. Lo stop era stato indetto dai controllori di volo e del comparto aereo e che aveva portato Alitalia a cancellare, preventivamente, 220 voli (il 40% di quelli in programma) sull’intero network.
Cinzia Meoni, il Giornale