Il general manager italiano Carlo Tursi propone un incontro lunedì: “Vi invito a discutere di proposte concrete che possano vederci collaborare”. Anche il Codacons chiede di partecipare, ma Federtaxi commenta: “Non cadiamo in questi giochetti”
Uber ha inviato una lettera a tutte le sigle sindacali del settore taxi per proporre «un incontro a porte chiuse» lunedì 20 marzo presso il Centro Congressi Frentani, in via Dei Frentani a Roma alle 12.00. «Credo sia giusto tentare la via del dialogo, aprendo una porta a un confronto civile e onesto», scrive ai tassisti il general manager di Uber Italia, Carlo Tursi.
«In qualità di general manager di Uber – scrive Tursi – una società tecnologica che per troppo tempo è stata vista in contrapposizione al servizio taxi, vi invito a discutere di proposte concrete che possano vederci collaborare da qui in avanti. Troppo tempo è stato speso su un confronto che non guarda al futuro ma solo al passato, penalizzando anche i consumatori che di questo non hanno colpe. Noi vogliamo guardare al futuro e vorremmo farlo anche con voi».
La risposta dei tassisti non si è fatta attendere: «Solo un imberbe cadrebbe ancora in questi giochetti comunicativi, replicando». Così Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi, commenta la lettera inviata da Uber per proporre un incontro ai tassisti. Piccata anche la reazione del Codacons è arrivata immediatamente: «È assurdo che gli utenti, fruitori finali del servizio offerto da Uber e dai tassisti, siano tenuti fuori dal confronto – afferma l’associazione – la società deve immediatamente convocare il Codacons all’incontro del 20 marzo, perché la nostra associazione da anni si batte sul fronte dei taxi e della concorrenza nel settore dei trasporti pubblici non di linea, e proprio grazie alle denunce del Codacons si è arrivati in passato a indagini della magistratura e alla sospensione degli aumenti tariffari».
L’esclusione del Codacons dal confronto, prosegue l’associazione, «è una offesa inaccettabile verso gli utenti e gli stessi clienti Uber, e per questo ci rivolgiamo oggi al general manager di Uber Italia, Carlo Tursi, affinché – conclude – ci convochi al tavolo con i tassisti, in modo da portare il contributo dei fruitori finali del servizio al dialogo tra le parti in causa».
La Stampa