di Cesare Lanza
Scommettiamo che può esserci sempre, inaspettata, un’opportunità per i talenti incompresi? Oppure davvero credete che arrivino al successo solo coloro che riescono ad affermare, subito, le loro inequivocabili qualità? Vi ricordo sei incredibili storie. Michael Jordan fu escluso, perché incapace, dalla squadra di basket del liceo. I Beatles a lungo emarginati perché la loro musica non piaceva. Steve Jobs entrò in depressione perché, a 30 anni, fu licenziato dall’azienda che lui stesso aveva creato. Oprah Winfrey stentò a imporsi in video: la consideravano inadatta alla televisione. E Walt Disney fu licenziato, ai suoi inizi, da un giornale «per scarsa immaginazione e incapacità di esprimere idee originali»! Fino alla bocciatura storica di Albert Einstein, che imparò a parlare a 4 anni: i suoi insegnanti non ne sopportavano le lentezze dei riflessi e del ragionamento. Ma non mi fermo qui. Convinto come sono che per arrivare al successo sono importanti anche la fortuna, alcune buone opportunità, e la tenacia, mi spingo a un gesto concreto: segnalo il caso di un giovane, Roberto Caldara, che da anni insegue la sua occasione con incredibile ostinazione. È un personaggio eclettico: conduttore, opinionista, autore, attore, musicista, cantante. Fisicamente, sembra il sosia di Freddy Mercury. Gli è inflitto ogni giorno il repertorio che spetta ai talentuosi non riconosciuti: avversione in famiglia (importanti professionisti), gli sfottò di amici veri e presunti, l’instabile pazienza delle fidanzate… Ma lui non si piega e continua a girare di tivù in tivù. Ce la farà? Scommetto di sì. Se vi ho incuriosito, vi sarà facile trovarlo su Internet.
Cesare Lanza, La Verità