«Oggi non c’è nessun dialogo tra Mediaset e Vivendi»: lo ha affermato ieri Tarak Ben Ammar, consigliere del gruppo francese nonché storico amico della famiglia Berlusconi. Al termine del consiglio di amministrazione di Telecom Italia, l’imprenditore franco-tunisino ha aggiunto che «posso avere un’opinione» su quello che succederà tra le due società in guerra tra loro, dopo il mancato accordo sulla cessione di Mediaset Premium, ma solamente «quando so che c’è qualcosa di concreto e oggi non c’è nessun dialogo per ragioni evidenti.
C’è un’inchiesta, c’è la Consob, c’è l’Agcom. Lasciamo che l’Italia con le sue regole faccia le verifiche».
«Io sono un uomo di pace, se vogliono fare la pace sono qua, altrimenti ci sono gli avvocati», ha spiegato Ben Ammar. «Sono per il dialogo permanente fino alla morte». A chi gli chiedeva se Vincent Bolloré alla guida del gruppo Vivendi voglia scalare il Biscione, ha risposto precisando che «intanto non è Bolloré ma è Vivendi» a essere scesa in campo. I soci del gruppo francese «hanno speso 1,2 miliardi in Mediaset vuol dire che la amano». Quindi come andrà a finire la querelle? «Inshallah», ha concluso l’imprenditore franco-tunisino.
Sempre alla fine del cda del gruppo tricolore di telefonia, si è espresso anche lo stesso a.d. di Vivendi Arnaud de Puyfontaine: «quando sono in Italia sono sempre fiducioso» riguardo a possibili novità e soluzioni della controversia.
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