l presidente Fieg all’incontro su post verità e fake news
Affidabilità, trasparenza, correttezza e responsabilità devono essere le caratteristiche fondanti anche dell’informazione su internet. «In un mondo in bilico tra verità e post verità, fatti e fatti alternativi, notizie e fake news, occorre dare risposte serie e sostenibili al bisogno di informazione. Una prima risposta ai problemi per l’informazione legati allo sviluppo digitale è un’editoria giornalistica basata sull’algoritmo della credibilità», ha dichiarato ieri Maurizio Costa, presidente degli editori, in occasione del dibattito organizzato dalla Fieg e intitolato «Dalle Black box alle Legal box: digitale tra ambiguità e responsabilità». Un problema per cui Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa (Utenti pubblicità associati), ha proposto come soluzione «un’Authority europea che si faccia carico di normare il mercato e inoltre un’autoregolamentazione per gli operatori della rete con la supervisione di un organismo terzo analogamente a quanto fa l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria». Sulla necessità di un organismo di vigilanza sulle notizie a livello europeo si era già espresso Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, aggiungendo durante l’incontro che «è necessario immaginare regole nuove. Quelle vecchie non bastano. E non si tratta di censura ma di tutelare i diritti delle persone».
Del resto «una risposta unilaterale non basta in un contesto nel quale l’editoria e i social network giocano ormai ruoli sovrapposti e contrastanti», ha precisato Costa. «Condivido appieno la distinzione tra ”società dell’informazione” e ”società della conversazione”, la prima terreno dei media tradizionali, la seconda egemonizzata dai social media. Disintermediazione dell’informazione, strapotere degli Over-the-top, assenza di regole simmetriche per tutti gli operatori, uso improprio in rete dei contenuti editoriali, pirateria, minacce alla privacy di cittadini e imprese: sono tutte tematiche che vanno affrontate e risolte».
Ruben Razzante, docente di diritto dell’informazione e della comunicazione alla Cattolica di Milano e alla Lumsa di Roma nonché autore del Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione, giunto alla 7ª edizione e presentato durante l’incontro, ha quindi lanciato un appello al governo per l’avvio di un tavolo di consultazione. Importante, secondo la giornalista tv Maria Latella che ha moderato il dibattito, è che si rispettino regole che consentano la sostenibilità della produzione e diffusione dei contenuti editoriali, garantiscano una competizione alla pari dei players e tutelino reputazione e privacy.
Portando il punto di vista interno a un quotidiano, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana ha aggiunto che «in questo profondo progetto di trasformazione, dove non si ha nemmeno un’esatta coscienza del campo di gioco, non valgono le sole regole della deontologia professionale. I social network sono essi stessi fonti. La responsabilità degli Over-the-top è enorme, non sono solo dei mezzi tecnici».
Italia Oggi