10 milioni per 100 mila ”Parma”
L’alta finanza del prosciutto ha permesso lo smobilizzo di una partita di oltre 100mila “Parma”, uno dei prodotti d’eccellenza, con il realizzo di circa 10 milioni di euro da parte del gruppo Granarolo e di Crédit Agricole Investment Bank. La conversione in denaro di salume pregiato permetterà al colosso dell’agroalimentare bolognese di ottimizzare la propria struttura finanziaria, oltre che di puntare a nuove acquisizioni. Si tratta della prima operazione di questo genere sul mercato italiano, come hanno spiegato i diretti interessati in una nota, raggiunta con un «elevato livello di ingegneria finanziaria, adattabile alle eccellenze enogastronomiche italiane per migliorare un problema strutturale per l’intero settore come quello del consumo di capitale circolante netto».
Per reperire le risorse necessarie, Granarolo ha convertito in denaro oltre centomila cosce di Parma Dop a livelli differenti di stagionatura che si trovano negli Stabilimenti Gennari, controllati al 100% dallo stesso gruppo. Gianpiero Calzolari, presidente di un’azienda dal fatturato superiore al miliardo di euro nel 2015, commenta: «Abbiamo accolto con grande soddisfazione questa innovativa modalità di collaborazione con un istituto di credito che oggi è funzionale ai piani di sviluppo nazionali e internazionali del gruppo e che un domani potrà sostenere i piani di crescita dell’intero settore enogastronomico italiano, che soffre del blocco di grandi capitali a magazzino». L’ad di Crédit Agricole, Giampiero Maioli, aggiunge: «Siamo orgogliosi di aver finanziato una delle eccellenze agroalimentari italiane come Granarolo e di aver messo a disposizione la nostra expertise per accompagnarla nel suo ulteriore percorso di sviluppo, sperimentando per primi una soluzione che potrà essere un benchmark per l’intero settore».
Un precedente analogo riguarda il parmigiano e risale al febbraio del 2016: la cooperativa modenese Quattro Madonne Caseificio dell’Emilia ha offerto in pegno il suo formaggio – l’azienda lavora circa 75mila forme di parmigiano – per finanziarsi garantendo un’obbligazione da 6 milioni di euro, quotata sul segmento ExtraMot di Borsa Italiana. In Valpolicella il gruppo Salva Terra ha sottoscritto un finanziamento a medio termine da 9 milioni di euro erogato da alcune banche, offrendo a garanzia il vino immagazzinato nelle sue cantine.
La Stampa