Per il posto vacante alla Corte Suprema Trump sceglie un giudice conservatore contro aborto, eutanasia e nozze gay. Contro Neil Gorsuch i democratici preannunciano ostruzionismo. Ma i repubblicani potrebbero rispondere con “un’arma nucleare”
Donald Trump ha preso un’altra decisione importante, nominando il giudice conservatore Neil Gorsuch alla Corte Suprema.
È stato il presidente stesso a darne l’annuncio alla Casa Bianca, ricordando l’impegno che aveva preso durante la campagna elettorale: “Troverò il miglior giudice del paese” per la Corte. Gorsuch dovrebbe andare a ricoprire il posto lasciato vacante l’anno scorso dalla morte improvvisa di Antonin Scalia. Usiamo il condizionale perché la nomina dovrà essere ratificata dal Senato. Cosa peraltro non avvenuta con il giudice Garland, nominato da Obama ma “bloccato” dall’ostruzionismo dei repubblicani.
“Milioni di elettori hanno detto che questa era la cosa più importante per loro quando hanno votato per eleggermi presidente. Sono uomo di parola – ha detto Trump -. Oggi mantengo un’altra promessa fatta agli americani nominando Neil Gorsuch alla Corte Suprema”. Ancora una volta Trump ha tenuto a sottolineare che intende mantenere tutto ciò che ha promesso. E più tardi ha twittato questa frase: “Spero apprezziate la mia nomina di Neil Gorsuch per la Corte suprema degli Stati Uniti. È un uomo buono e brillante, rispettato da tutti”.
Chi è Gorsuch
Nato nel 1967 a Denver (Colorado), Gorsuch è cresciuto a Washington, dove la madre lavorava come amministratrice dell’Environmental protection agency durante l’amministrazione Reagan. Laureato alla Columbia University e ad Harvard, ha completato il suo percorso di studi a Oxford. Ha già frequentato le stanze della Corte suprema, lavorando come assistente dei giudici Byron White e Anthony Kennedy: quest’ultimo ora sarà suo collega alla Corte. Dal punto di vista squisitamente giuridico Gorsuch è noto per la sua rigida (o per meglio dire “originalista”) interpretazione della Costituzione, un po’ com’era Scalia. Ma cosa vuol dire? La Costituzione è quella scritta, non va interpretata in base alle “mode” del momento. Scalia sosteneva che la Costituzione fosse un documento legale e come tale valesse per quello che dice, non per quello che non afferma ma che un gruppo di giudici vorrebbe che dicesse. Altro aspetto interessante: il compito dei giudici, anche di quelli costituzionali, per gli originalisti è solo quello di applicare la legge, mai di crearla. Il potere legislativo, infatti, spetta solo ai parlamenti. E se la Costituzione viene considerata obsoleta, su alcuni punti, può sempre essere emendata, seguendo l’apposita procedura.
Come giudice della Corte d’appello del decimo circuito (nominato da George W. Bush nel 2006) Gorsuch si è pronunciato contro la riforma sanitaria Obamacare, affermando che con i vincoli alla fornitura di contraccettivi contravvenisse alla libertà dei gruppi religiosi. Non ha mai emesso verdetti sull’aborto, ma le sue parole sono abbastanza eloquenti: “Tutti gli esseri umani hanno valore intrinseco e l’intenzione di uccidere vite umane per motivi personali è sempre sbagliata” (dal suo libro ‘The Future of Assisted Suicide and Euthanasia‘). Secondo alcuni commentatori Trump lo ha scelto anche per un motivo “tattico”: spera di portare sulle sue posizioni Kennedy (considerato un moderato centrista).
Cosa succede ora
I democratici sono pronti a dare battaglia per bloccare la ratifica di Gorsuch al Senato. Il leader di minoranza al Senato, Chuck Schumer, ha espresso “seri dubbi” sulla scelta di Trump, accusando Gorsuch di aver preso posizione contro i lavoratori e i diritti delle donne e lasciando intendere che sulla ratifica della nomina sono pronti a fare ostruzionismo. “Forti preoccupazioni” sono state espresse anche dal senatore democratico Richard Blumenthal, membro della Commissione Giustizia che passerà al vaglio la nomina di Gorsuch. La leader di minoranza alla Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, ha definito la nomina “molto ostile”. Il senatore repubblicano del Texas, Ted Cruz, ex rivale di Trump alle primarie, ha sollevato l’ipotesi dell’opzione nucleare per far passare la nomina, cioè la possibilità di riscrivere la legge consentendo il via libera del Senato con una maggioranza semplice anziché con i 60 voti a favore attualmente necessari. Il Grand Old Party (Gop) controlla il Senato con 52 seggi contro i 48 dei democratici.
Il Giornale