Christine Hohmann-Dennhardt, unica donna nel board e responsabile della compliance (cioè la conformità normativa), lascia dopo solo un anno per divergenze di opinioni
Dopo soltanto un anno, Christine Hohmann-Dennhardt, unica donna presente nel consiglio di amministrazione di Volkswagen e responsabile della compliance (cioè la conformità normativa, il rispetto delle disposizioni impartite dal legislatore, dalle Authority e da regolamentazioni interne alle società stesse), lascia la casa automobilistica. Lo ha reso noto la stessa azienda a Wolfsburg, motivando la decisione con «divergenze di opinioni sulle responsabilità e sulle future strutture di lavoro nella sua divisione». Hohmann-Dennhardt, ex giudice della Corte costituzionale, era approdata a gennaio 2016 (da Daimler) nel pieno del dieselgate proprio per occuparsi dello scandalo. Christine Hohmann-Dennhardt è un giudice che ha svolto diversi incarichi politici, ricoprendo più volte il ruolo di ministro nel governo regionale dell’Assia. Dal 1999 al 2011 ha fatto parte della Corte Costituzionale federale tedesca.
Una decisione inattesa
La decisione, giunta inaspettatamente, sta facendo notizia in Germania, ma anche negli Stati Uniti, dove poche settimane fa il gruppo di Wolfsburg ha ammesso di aver barato nei test sulle emissioni con il software pirata e ha accettato di pagare una sanzione da svariati miliardi di dollari per chiudere la vicenza a livello penale e civile. All’epoca dello scandalo, scoppiato nel settembre del 2015, l’amministratore delegato era Martin Winterkorn, che si è dimesso pochi giorni dopo.
Fausto Chiesa, Corriere della Sera