di Cesare Lanza
Scommettiamo che nel 2017 ci avvicineremo all’introduzione, anche in Italia, di una polizza contro! rischi delle calamità naturali? Senza arrossire, e senza falsa modestia, vi confesso che questa fiducia si è rafforzata dopo l’ottimo esito, mercoledì a Milano, di una serata per la presentazione del mio ultimo libro, Due 0 tre cose che so sulle assicurazioni, anche per festeggiare i miei (primi?) 60 anni di giornalismo. Nella sala messa a disposizione gentilmente da Unicredit, nella sua imponente Tower, c’erano 200 persone, un numero ragguardevole per questo tipo di occasioni. Per metà tanti miei amici personali, perfino un mio compagno di ginnasio a Genova, Sergio Istael. Con mia immensa felicità, anche i miei due più cari amici al mondo, Andrea e Luisa, arrivati apposta da Genova. Massimo Fini, Pier Luigi Magnaschi, Ernesto Pellegrini. E Renzo, Francois, Renata, Maria Alberta, Maurizio, Gigi, Federico, Elena, Donatella che non vedevo da 40 anni… Metto da parte (faticosamente) la mia vanità e i miei sentimenti privati. L’aspetto più importante era il dibattito sull’indispensabilità di promuovere una polizza per tutelare i cittadini da terremoti e alluvioni, incendi e valanghe, eccetera. Erano presenti con me sul palco alcuni tra i massimi dirigenti di società assicurative: Camillo Candia e Fabio Cerchiai, Giovanni Di Benedetto e Alessandro Santoliquido, Andrea Battista. Vi anticipo i promettenti segnali: in molti Paesi europei questo tipo di polizza esiste. In Spagna, addirittura dagli anni Trenta. Forse, se ci fosse la volontà politica, basterebbe, per una legge, un comodo copia e incolla.
Cesare Lanza, La Verità