Bruxelles ha chiesto di correggere il bilancio di 3,4 miliardi. Il commissario Ue: “Ci attendiamo risposte precise, ma non bisogna allarmarsi: troveremo una soluzione”. E le nuove spese per il sisma “non entreranno nel negoziato”
Gli impegni dell’Italia sulla manovra correttiva da 3,4 miliardi (0,2 punti di Pil) chiesta dall’Europa due settimane fa “arriverà in tempo”, ovvero entro l’inizio di febbraio: lo ha garantito il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, entrando all’Eurogruppo che si tiene a Bruxelles. Un incontro che arriva a stretta distanza dalla missiva che, come ricostruito da Repubblica in edicola, il premier Paolo Gentiloni ha inviato al presidente Juncker sottolineando come i nuovi eventi sismici abbiano probabilmente aggravato il conto portandolo sopra il miliardo di euro già nel 2017. Una leva, quella delle spese straordinarie per il terremoto, che si cerca dunque di attivare per avere uno sconto sulla richiesta di correzione.
Ma sul punto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, sembra chiudere: la Commissione Ue “ha già dimostrato che è al fianco dell’Italia e lo sarà sempre”, ma le nuove spese per i nuovi terremoti “non entrano nella discussione in corso”, perché la Commissione è “pronta ad esaminarle” ma è “un’altra cosa quella che ci aspettiamo nella risposta” alla lettera. “L’Italia è il Paese che più ha beneficiato della flessibilità, l’ha avuta per investimenti, riforme, rifugiati e terremoto”, ha ricordato Moscovici che qualche giorno fa ha parlato delle spese del terremoto come di spese in parte “strutturali”. “Non ho fatto che ripetere, in un altro contesto, le stesse cose (dell’opinione di novembre sulla manovra, ndr) di fronte a una nuova catastrofe e alla valanga”, ha spiegato. “E’ chiaro che nelle spese per il sisma che abbiamo già integrato nella discussione con l’Italia ci sono elementi che sono one-off ed elementi strutturali, ad esempio laddove bisogna migliorare la prevenzione, il consolidamento, per rimediare ai danni del terremoto che colpisce l’Italia spesso. Ma non è niente di nuovo”, ha concluso.
La nuova trattativa sui conti pubblici rimette in discussione gli equilibri di bilancio della Finanziaria firmata da Renzi. Un documento che pone il deficit al 2,4% del Pil, 0,2 punti sopra il livello che era stato concordato con lo stesso Juncker a settembre. Un livello che già contiene una flessibilità da 7 miliardi che tiene in conto le spese per migranti e terremoto. I nuovi tragici eventi hanno colpito il presidente della Commissione e Moscovici, che comunque ha precisato di attendersi “risposte precise nei tempi dovuti” e di aver avuto “uno scambio positivo” la scorsa settimana con il ministro Padoan. “Assieme al vicepresidente Valdis Dombrovskis, abbiamo scritto una lettera estremamente precisa e quindi ci attendiamo una lettera con risposte precise”, ha detto il commissario agli Affari economici giungendo all’Eurogruppo. “Siamo in un processo di dialogo, ho visto Padoan a Davos e abbiamo avito scambi positivi. La lettera e le cifre cifre sono là e spero – ha spiegato Moscovici – che risposte arrivino nei tempi dovuto e con la volontà comune di arrivare a una soluzione. Non bisogna allarmarsi – ha poi concluso – troveremo una soluzione con l’Italia”.
Padoan ha anche approfittato della visita europea per incontrare la commissaria alla Concorrenza, Vestager: il vertice “è andato bene, ci siamo scambiati informazioni su quello che è in corso, si è trattato di un incontro di ‘routine’ e ce ne saranno altri perchè la collaborazione diventi più stretta e sia più fruttuosa”, ha detto. Tra le cose discusse anche, naturalmente, il caso Mps.
La Repubblica