Quali sono i trend di consumo alimentare e come si può pianificare una copertura media in base a questi dati? Ci pensa «Immagino» il nuovo servizio concepito da Nielsen con GS1. Integrando le caratteristiche dei prodotti sulle etichette (valori nutrizionali, ingredienti, claim, loghi e certificazioni, lifestyle ecc.), le informazioni Nielsen di venduto (retail panel), dei consumi delle famiglie (Consumer Panel) e la fruizione media (tv e Internet) il nuovo metodo è in grado di dire come stanno cambiando l’offerta e il consumo in funzione della presenza di alcuni ingredienti. Tutto ciò permette di ottimizzare gli investimenti media raggiungendo in maniera efficace il proprio target. In particolare, dall’incrocio dei dati dalle tabelle nutrizionali presenti in Immagino con i dati di venduto Nielsen, è possibile tracciare un quadro di come è cambiata la dieta degli italiani: nell’ultimo anno a parità di calorie assunte, crescono i consumi di fibre (+4,4%), si sono ridotti i consumi di zuccheri (-1,9%) e grassi (-0,8%). A sorpresa i consumi di carboidrati restano stabili mentre aumentano i consumi di proteine (+1,6%). Restando sul tema del minor consumo di zucchero, per esempio, Nielsen ha verificato comportamenti molto diversi tra le famiglie italiane, quelle senza figli e ad alto reddito mostrano maggiore sensibilità al fenomeno. Una volta individuato il target di consumo, si è in grado di identificarne la dieta mediatica e l’affinità ai canali sia tradizionali (canali generalisti, pay tv, free to air) sia online (pc e mobile).
Per quanto riguarda il 2016, Immagino fotografa queste tendenze: i prodotti vegetariani e/o vegani hanno avuto un peso del 3,2% a scaffale (1.140 etichette), fatturando 749 milioni di euro (2,7% del totale grocery) a +10,4%, a fronte di una performance del comparto food del -0,2%. Seguono le referenze senza glutine e lattosio (6.942 etichette) che hanno fatturato poco più di 4 miliardi (+1,4%). Al terzo posto le 6.942 etichette free from (senza conservanti, coloranti, ogm e olio di palma, calorie e zuccheri): con un valore di 8 miliardi e 241 milioni (30,1%) hanno messo a segno un +0,9% rispetto al 2015. Infine, la categoria degli arricchiti (con vitamine, calcio, fibre, Omega 3 ecc.) che con le sue 3.834 etichette ha fatturato 3 miliardi e 657 milioni (+0,2%).
Italia Oggi