Il rafforzamento del dollaro, i segnali di accelerazione dell’economia statunitense e l’attesa riforma fiscale. Sono tre valide ragioni, secondo gli analisti della società Lord Abbett, per aumentare in questa fase l’esposizione verso le aziende di piccola capitalizzazione
Il rafforzamento del dollaro, i segnali di accelerazione dell’economia statunitense e l’attesa riforma fiscale delle imprese. Sono tre valide ragioni, secondo Trent Houston, specialista della società Lord Abbett, per aumentare in questa fase l’esposizione verso le aziende di piccola e media capitalizzazione (smid company) quotate a Wall Street.
1) Dollaro in rialzo. Dopo l’elezione di Donald Trump e la decisione della Fed di aumentare i tassi il 14 dicembre scorso, il dollaro Usa ha toccato un massimo il 20 dicembre. In generale il rafforzamento del bigletto verde influisce negativamente sulle multinazionali (large cap), che derivano una parte significativa dei loro ricavi da altri Paesi. Una valuta più forte rende infatti le loro merci e servizi meno competitivi all’estero e la conversione dei profitti esteri in dollari implica minori utili. Guardando al passato, l’ultima volta che il dollaro ha registrato un rally, a metà del 2015, gli utili e i ricavi delle multinazionali hanno accusato una flessione anno su anno in questo periodo, mentre le smid cap hanno continuato a crescere.
2) Pil in crescita. La forza del dollaro risente dei più elevati tassi di interesse interni rispetto a quelli globali, ma è anche un indicatore delle aspettative degli investitori sullo stato di salute dell’economia, con il pil che è previsto in ulteriore aumento, dopo il 3,2% anno su anno nel terzo trimestre del 2016. Le smid company, che tendono a essere focalizzate sull’economia interna, ne beneficiano più delle blue chip. Inoltre Trump ha detto di voler incentivare gli investimenti in infrastrutture che potrebbero sostenere l’espansione economica e le imprese orientate al mercato nazionale.
3) La riforma fiscale. Le smid cap statunitensi possono trarre i maggiori vantaggi dalla riforma fiscale promessa da Trump rispetto a quelle di grande capitalizzazione, a causa ancora una volta della loro maggiore esposizione al mercato nazionale. Dal 2000 gli Stati Uniti sono uno dei tre maggiori Paesi sviluppati che non hanno tagliato le imposte sulle aziende. Ma dopo essere state penalizzate negli ultimi anni da questa situazione, le società di minori capitalizzazione potrebbero brindare nel 2017 a un’inversione di tendenza.
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