Tutta la nostra solidarietà al figlio di Poletti, non per le minacce ma per il cognome. Jena. La Stampa.
Formigoni non era così. Si è radicalizzato alle Maldive. Spinoza. Il Fatto.
Chi butteresti dalla torre, Poletti o Raggi? Vietato rispondere entrambi. La Stampa.
In 24 ore Gentiloni ha inaugurato la Salerno-Reggio Calabria, salvato Mps e ammazzato il killer di Berlino. Sacchi non è nessuno. MF.
Il cinema, per me, è come la pittura: si utilizzano gli attori come se fossero segni. Mimmo Paladino, pittore e scultore. la Stampa.
Si è determinata nell’economia italiana una situazione paradossale in cui lo scudo pubblico sostiene lo zoppo (le banche) e lo zoppo sostiene il cieco (Alitalia). Ma chi sosterrà lo scudo pubblico, o meglio la finanza pubblica che ha in scadenza, nel 2017, cioè l’anno prossimo, più di 300 miliardi di debito che deve essere rifinanziato? Non possiamo aspettarci sempre e soltanto interventi della Bce per sostenere il debito italiano che sale. Mario Deaglio. La Stampa.
Notoriamente, anche durante la seconda guerra mondiale, la Svizzera è neutrale, cioè non si schiera con nessuno però fa affari con tutti. Jorge Luis Borges, scrittore argentino. Marco Cicala. Il Venerdì.
«Quello che avviene contro i cristiani da parte dell’Isis è oltraggioso. Sono stati violati i classici insegnamenti islamici sulla tolleranza verso la cristianità e l’ebraismo. Gli ebrei adesso devono mobilitarsi per i cristiani» dice il rabbino Jacob Neusner. Un appello che è risuonato anche all’interno del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, con il discorso dell’ambasciatore israeliano Ron Prosor: «Gli islamisti hanno un detto: “Prima ci occuperemo del popolo del Sabato, poi di quello della Domenica”». Giulio Meotti. Il Foglio.
Sul concetto di energia sostenibile e di emissioni zero si fonda il progetto di Foster per la città di Masdar, ad Abu Dhabi: «Masdar signifi ca “città sorgente” e sarà una città che si sostiene sfruttando l’energia solare, e farà risparmiare miliardi in petrolio e in emissioni. Francamente trovo incredibile che ci sia un solo esperimento di questo genere al mondo, vista l’urgenza della situazione ce ne dovrebbero essere venti di Masdar in giro per il pianeta. Voglio dire: qui c’è in gioco la sopravvivenza stessa della specie, quando ce ne renderemo conto, quando sarà troppo tardi? Certo, il mio è un esperimento, ma se funzionerà sarà qualcosa di straordinario, in caso contrario sarà un eroico fallimento. Bisognava comunque provarci». Norman Foster, architetto (Cloe Piccoli). la Repubblica.
La Democrazia Cristiana ha esercitato la sua supremazia non solo per l’utilizzo variabile del valore della democrazia e della cristianità, ma soprattutto per la superiore capacità di accontentare, o fingere di accontentare, tutti i partiti e tutte le fazioni, mantenendo comunque il boccino in pugno. A seguire, la capacità di proporre e accettare compromessi, a patto di non rinunciare mai al comando: fino a scivolare sul celebre «compromesso storico» con il Partito Comunista di Berlinguer (e Aldo Moro vi lasciò la pelle). A seguire, la capacità di trovare equilibri incredibili e imprevedibili (ricordate le «convergenze parallele», inammissibili nella geometria scolastica, ma non in quella politica?) tra la messa cantata e la sacrestia, il pulpito e il marciapiede, il sacro sempre celebrato e il blasfemo raramente rifiutato: in poche parole la convivenza tra Don Camillo e Peppone, secondo le arguzie realistiche di Guareschi. Cesare Lanza. La mescolanza.
Dal ’90 a oggi i turisti internazionali a Roma sono passati da 440 milioni a un miliardo e 138. Con una crescita nell’ultimo anno di 51 milioni. Fate i conti: un’accelerazione del 158%. Roma ha fatto il botto: in 25 anni è schizzata da 4 a quasi 16 milioni e mezzo di arrivi. Il quadruplo. E i pernottamenti da 11 a 39 milioni. Sergio Rizzo e Antonio Stella. Corsera.
Domenico Modugno resta impressionato dalla fine di questo nobile siciliano, Raimondo Lanza di Trabia, che si suicida a Roma gettandosi da un grande albergo. Prende la chitarra e compone: «È giunta mezzanotte / si spengono i rumori / si spegne anche l’insegna / di quell’ultimo caffè / le strade son deserte / deserte e silenziose, / un’ultima carrozza / cigolando se ne va». Capolavoro. E come ogni capolavoro, non si scopre subito, ma arriva al successo anni dopo, quando Mimmo trionfa nel mondo con Nel blu dipinto di blu. Qui sono i colori del cielo, là sono le oscurità della notte a raccontare: «Ha il cilindro per cappello / due diamanti per gemelli / un bastone di cristallo / la gardenia nell’occhiello / e sul candido gilet / un papillon, / un papillon di seta blu / s’avvicina lentamente / con incedere elegante / ha l’aspetto trasognato / malinconico ed assente / non si sa da dove vien / ne dove va / chi mai sarà / quell’uomo in frac». Umberto Broccoli. Sette.
Papà mi ha raccontato che prima delle guerra, a Napoli, si poteva ancora distinguere, dall’accento, il rione di provenienza di ciascuno. La gente del popolo tendeva a non varcare i confini del proprio quartiere; onde moltissimi morivano senza aver mai visto il mare. Paolo Isotta, La virtù dell’elefante. Marsilio, 2014.
Ho lavorato con decine di attori ma il più talentuoso con cui abbia diviso il set è Alessandro Haber. Haber è un attore straziante, anche umanamente. Uno che ogni sera si uccide sul palcoscenico. Dà più di se stesso e non so cosa possa rimanergli dentro, proprio non lo so. Dovrebbe essere considerato molto di più di quel che accade, anche se ha il suo carattere e lavorarci non è facile. Però davanti allo straordinario l’ordinario retrocede e subentra la riconoscenza perché Haber è un vero attore. Prima di Regalo di Natale entrò in ufficio piangendo per farmi una scenata: «Non mi chiami mai e voglio sapere perché!». Allora lo feci entrare nel film a forza e scrissi un ruolo che gli somigliasse da vicino. Un’altra attrice straordinaria è Micaela Ramazzotti. Quando arriva, si illumina tutto. Ha uno splendore naturale, un carisma che mi ricorda quello di Tognazzi. È qualcosa che confina con l’istinto animale. Pupi Avati (Malcolm Pagani e Fabrizio Corallo). Il Fatto.
Mi piace il risveglio culturale della città di Monza. Sono nato e vivo a Monza e ne sono innamorato: è una realtà a misura d’uomo che recentemente è molto cresciuta in termini di offerta globale. Qui ormai è possibile trovare tutto quello che grandi città come Milano offrono. Carlo Colombo, industriale brianzolo, produce abbigliamento tecnico per sciatori, Colmar. Corsera.
Cerco Dio, ma Lui mi ha già trovato. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
di Paolo Siepi, ItaliaOggi