È stato raggiunto, dopo mesi di trattative, l’accordo sulla riorganizzazione 2017-2020 di Bnl e Business partner Italia. Sono previste 280 assunzioni, di cui 230 in Bnl e 50 in Bpi, fra coloro che avranno prestato servizio a tempo determinato per almeno 12 mesi. Per quanto riguarda gli esuberi, l’accordo prevede 683 pensionamenti incentivati per coloro che matureranno il diritto alla pensione entro il 1° gennaio 2021. Inoltre 100 prepensionamenti volontari e incentivati, per un periodo massimo di 24 mesi, per coloro che raggiungeranno i requisiti pensionistici tra il 1° febbraio 2021 e il 1° gennaio 2022. Infine, è prevista la riconversione di 40 dirigenti in esubero in quadri direttivi di quarto livello.
Sul fronte della riduzione dei costi, sarà dimezzato il bonus cash di 21 top manager. L’intesa ha anche stabilito il pagamento del premio aziendale per i lavoratori e l’aumento del valore economico dei buoni pasto.
«Grazie a questo accordo, gli impatti della ristrutturazione sui lavoratori sono stati notevolmente ridotti, in un’ottica di equità e sostenibilità sociale, ha commentato Luigi Mastrosanti, coordinatore del sindacato Fabi Bnl. «Abbiamo infatti preteso e ottenuto che al piano di riduzione dei costi partecipassero anche i top manager. Siamo soddisfatti perché, nonostante il momento di difficoltà attraversato dalla banca, l’intesa conferma i prepensionamenti su base volontaria e viene incontro alle legittime aspettative di stabilità dei giovani, prevedendo l’assunzione a tempo indeterminato di 280 lavoratori precari».
La Uilca ha parlato di «un accordo figlio dei tempi che, nonostante le pesanti criticità del sistema bancario dalle quali il gruppo Bnl non è assolutamente esente, consente di affrontare con fiducia le sfide del futuro. È previsto un piano di uscite, assolutamente indolore, di 683 pensionamenti e 100 esodi mentre, grazie alla caparbietà sindacale, il piano prevede 280 assunzioni e stabilizzazioni». La Uilca «esprime soddisfazione per l’importante risultato raggiunto, nonostante i sacrifici richiesti che, in base all’accordo, verranno equamente distribuiti su tutti i dipendenti e tutto il top management».
ItaliaOggi