I siti aziendali per informarsi, lo smartphone per lo shopping
I consumatori italiani cercano informazioni sui marchi soprattutto sui siti dei prodotti o dei brand, usano internet per consultare l‘e-mail e in molti casi lo smartphone per fare shopping. Tra gli articoli più comprati online ci sono quelli di moda e sono ritenute molto efficaci le newsletter per mantenersi in contatto con un marchio.
Sono queste le tendenze che gli utenti nella Penisola manifestano rispetto al mondo digitale e che le aziende possono sfruttare nelle loro strategie di marketing e comunicazione, secondo i dati del nuovo European Digital Behavior 2016, ricerca firmata da Contactlab.
Lo studio delinea uno scenario in cui, per quanto riguarda l’Italia, il 78% della popolazione tra i 16 e i 65 anni usa internet con regolarità: si tratta di 30,5 milioni di individui, un dato al di sotto di altri paesi europei indagati, in cui svettano soprattutto il Regno Unito e la Germania; inoltre uno su due, nella Penisola, dichiara di aver fatto un acquisto sul web negli ultimi 12 mesi, per un totale di 14,3 milioni di persone. «Per connettersi l’utilizzo del computer non sta scomparendo, anche se è in diminuzione, ma è ancora il dispositivo usato dalla maggior parte delle persone», spiega Erica Fontana, research executive di Contactlab, azienda specializzata in marketing. «È interessante comunque che l’uso di smartphone e tablet abbia raggiunto il 69% degli utenti: c’è una crescita consistente di questi dispositivi, che significa che i consumatori navigano durante gli spostamenti e che quindi ci sono tempi, prima non disponibili, che i brand possono sfruttare per comunicare».
Per quanto riguarda le attività che si fanno in rete, la ricerca evidenzia che «quella più comune è l’e-mail, utilizzata settimanalmente dall’84% delle persone», continua Fontana. «Inoltre, il 63% è andato sui social network nell’ultima settimana, come in Germania, mentre per altri aspetti l’Italia è più indietro, per esempio nell’uso dell‘home banking e anche nell’e-commerce, visto che solo il 12% dice di aver acquistato online nell’ultima settimana».
Crescono le azioni compiute via smartphone: quasi il 60% (18 milioni di persone) consulta l’e-mail con questo dispositivo e nel 2016 quasi un terzo afferma di averlo usato per fare shopping online. «Quindi è importante il tema della responsività: è fondamentale che le comunicazioni siano accessibili e consultabili dai diversi device», osserva Fontana.
Considerando ciò che si compra sul web, al primo posto ci sono capi e accessori di moda seguiti dai trasporti con l’acquisto di biglietti e dai prodotti tecnologici e di elettronica. «Nella moda, gli acquirenti online nel 2016 sono 7,3 milioni, quindi 2,5 milioni in più di quelli dell’anno passato. La spesa media totale annuale per tutte le categorie considerate è in Italia poco più di 1.600 euro, in crescita rispetto ai 1.200 euro del 2015, con un valore totale del mercato stimato in 23,3 miliardi di euro».
Se si guardano invece i canali attraverso cui ci si informa prima di comprare, i siti del prodotto o del brand vanno di più, al secondo posto ci sono quelli di e-commerce e al terzo i portali specializzati con recensioni. Una forte crescita da questo punto di vista viene registrata dalle newsletter e dalle pagine Facebook dei marchi.
Le newsletter, infatti, sono molto seguite: il 78% dichiara di essere iscritto almeno a una newsletter, in linea con quanto accade in altri paesi europei, con temi che ricalcano le categorie comprate online, ovvero moda e viaggi. «Inoltre le newsletter sono giudicate come la modalità più efficace per rimanere aggiornati sui brand o le organizzazioni di interesse, come accade negli altri paesi europei e occidentali. C’è una grossa fetta di utenti, un terzo, che ha un atteggiamento neutrale e che può essere coinvolto con opportune campagne con le newsletter, anche perché il 65% dice di essersi recato in un negozio fisico e di aver comprato qualcosa visto in una di queste comunicazioni, mentre il 50% di chi ne riceve clicca su un link contenuto per completare l’acquisto online», conclude Fontana.
Irene Greguoli Venini