Da anni a fianco di Stefano Pessina nella vita e al vertice del colosso Walgreens Boots Alliance, la più grande catena di negozi di medicinali del mondo è stata nominata Chief Operating Officer per guidarlo a un’ulteriore crescita
In ogni strada di ogni città di ogni regione del Regno Unito, c’è una farmacia Boots: il tipo di “chain stores”, di catena di negozi, che se da un lato rendono ogni luogo indistinguibile, dall’altro tranquillizzano il consumatore, perché sa perfettamente cosa aspettarsi dietro quella insegna. È il segreto che ha fatto il successo planetario dei ristoranti fast food McDonald’s. Ed è pure un segreto del successo della Walgreens Boots Alliance, la più grande azienda mondiale di prodotti per la salute e il benessere, con 13 mila punti vendita propri e 370 mila dipendenti in venticinque paesi, oltre a 350 centri di distribuzione sparsi per il pianeta che ogni anno fanno consegne a più di 200 mila farmacie, medici, ambulatori e ospedali.
Al vertice di questa piramide di medicinali (ma non solo) siede un uomo, il 75enne Stefano Pessina, Chief Executive Officer ovvero amministratore delegato di un gruppo che lo scorso anno ha avuto un fatturato di 103 miliardi di dollari con profitti superiori a 4 miliardi di dollari. Ma quella di Pessina è una “poltrona per due”, in tutti i sensi: perché al suo fianco siede Ornella Barra, da lungo tempo sua principale collaboratrice e da pochi giorni Chief Operative Officer della società, ossia direttore operativo, per tacere che da trent’anni è la sua “partner”, come si usa dire nel linguaggio politicamente corretto anglosassone per una coppia non sposata, la sua compagna nella vita.
La storia di questa italiana, oggi con cittadinanza e residenza nel principato di Monaco, arrivata alla testa di una multinazionale americana, classificata dalla rivista Fortune come la quinta donna d’affari più influente in Europa, Medio Oriente e Africa, comincia in Liguria, a Chiavari, dove è nata 62 anni fa in una famiglia di piccoli imprenditori e dove dopo la laurea in farmacologia nel 1979 all’università di Genova (“il mio primo amore era medicina, sognavo di fare il chirurgo, ma allora non era una professione da femmine”) ha dapprima diretto quindi acquistato la farmacia Bellagamba, in piazza delle Carrozze, ancora adesso la più grande della cittadina. Il suo sogno poteva fermarsi lì, in provincia, con soddisfazione e benessere garantiti, senonché la giovane farmacista era animata da più grandi ambizioni. Si accorge che la distribuzione dei medicinali potrebbe funzionare meglio e con l’aiuto economico dei suoi apre un centro smistamento a Lavagna.
Da quel nuovo punto di osservazione comprende che il miglioramento potrebbe essere su più larga scala e chiede appuntamento con un imprenditore di Pescara che aveva aperto a sua volta a Napoli un’azienda familiare per la distribuzione dei farmaci: Stefano Pessina. E’ l’incontro che cambia la vita di entrambi, sul piano personale, perché si innamorano e nasce una relazione (lui, di tredici anni più anziano, ha divorziato dalla moglie da cui ha avuto due figli), e su quello professionale, perché cominciano a lavorare insieme. È la prima di altre fusioni, tra la Di Pharma, la compagnia di distribuzione creata da Barra, e Alleanza Farmaceutica, la società fondata e diretta da Pessina, che la acquisisce, primo passo verso un consolidamento che porta quest’ultima a diventare la prima azienda del settore in Italia. “Alleanza” è la filosofia del gruppo: Alleanza Salute Italia, attraverso acquisizioni in Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Marocco, diventa la compagnia internazionale Alliance Santé, poi Alliance Unichem Group, quindi Alliance Boots dopo la fusione con la catena di farmacie britannica Boots Group Plc, infine Wal-Greens Boots Alliance, creata nel 2014 quando l’americana Walgreens acquisisce il 55 per cento che ancora non deteneva della Alliance Boots.
La sede legale e il quartier generale si spostano dalla Svizzera a Deerfield, Illinois, negli Stati Uniti, ma la leadership rimane invariata, con la coppia Pessina- Barra al comando. Lei diventa consigliere d’amministrazione, amministratore delegato del ramo farmaceutico, direttore operativo di svariate divisioni, fino alla promozione nei giorni scorsi a Chief Operative Officer globale, un posto dalle molteplici responsabilità: International Retail, che comprende i business di vendita al dettaglio in Asia (Thailandia), Europa (Norvegia e Olanda), America Latina (Messico e Cile), e in sei paesi del Golfo Persico; Global Brands, un ampio portafoglio di prodotti a marchio; le attività di marketing e commerciali all’interno dell’organizzazione; la divisione Pharmaceutical Wholesale, che opera principalmente attraverso Alliance Healthcare. E ancora: le Global Human Resources; il Business Services; l’attività di Corporate Social Responsibility; i Global Communications and Corporate Affairs, che coprono la comunicazione a livello di business e brand, così come finanziaria, gestione di crisi, filantropia e relazioni governative; infine la divisione Information Technology.
“Ho accettato questa nuova sfida e queste nuove responsabilità con spirito di passione e con grande determinazione afferma Ornella Barra – come avevo sempre fatto finora per contribuire allo sviluppo della società. Penso che in questo modo lavoreremo con ancora maggior efficacia per migliorare la performance operativa di Walgreens Boots Alliance, mentre il nostro Ceo Stefano Pessina potrà focalizzarsi ulteriormente sulla strategia di crescita aziendale”. Una poltrona per due, appunto, in piena armonia: un raro caso in cui privato e pubblico vanno, è il caso di dire, d’amore e d’accordo. “Siamo una realtà globale – spiega la Chief Operative Officer – e in quanto tale stiamo attraversando un periodo di grandi cambiamenti, di cui questo incarico rappresenta solo l’ultima fase. Negli ultimi anni la nostra azienda e la nostra strategia hanno dimostrato piena riuscita e siamo quindi pronti per una nuova fase della nostra evoluzione, forti di una maggiore integrazione”.
La terminologia da fredda manager fa pensare al soprannome che le hanno dato nell’ambiente, “lady di ferro dei medicinali“, ma c’è una passione calda nel suo mestiere, come non si stanca mai di ripetere: “Amo il concetto di farmacia perché è il primo mezzo per portare i servizi sanitari all’interno delle comunità “. Un’altra sua parola d’ordine è: “Da soli non si combina niente, è il gioco di squadra che produce risultati”. E il suo motto: “Mai riposare sugli allori, ci sono sempre margini di miglioramento”. Con la nuova nomina e le aggiunte responsabilità è verosimile che il profilo manageriale di Ornella Barra cresca ulteriormente, in aggiunta alle attività che svolge in campo accademico (una cattedra ad honorem all’University of Nottingham), filantropico e in altri campi (è membro del consiglio d’amministrazione delle Assicurazioni Generali): non ci sarebbe da meravigliarsi se l’anno prossimo salirà di altre posizioni nella graduatoria di Fortune delle donne d’affari più influenti del mondo.
Peccato che la rivista Usa non la definisca “italiana”, bensì monegasca. La scelta di risiedere nel principato e prenderne la cittadinanza non è stata esente da critiche: l’anno scorso, quando Pessina affermò in un’intervista che il partito laburista guidato da Ed Miliband non sembrava avere un grande futuro (previsione peraltro confermata poco tempo dopo alle urne), il Labour rispose che non accettava consigli “da chi non vive e non paga le tasse in Gran Bretagna”, pur avendovi – sottinteso – enormi interessi con le farmacie Boots. Un nome familiare a ogni inglese, in ogni strada, in ogni città di questo Paese.
ENRICO FRANCESCHINI, La Repubblica