PREGHIERA DA SPORTIVO: Se stasera i giallorossi non fermeranno la Juventus, la lotta scudetto sarà finita prima di Natale: tanti saluti al divertimento di tutti. Da una parte ci sono una gran difesa e Higuain che segna anche sovrappeso, dall’altra i lampi di Dzeko, Perotti e Nainggolan
di Cesare Lanza
Posso ancora rischiare di apparire antijuventino? No. Anzi posso pregarvi di non considerarmi anti juventino perché per la Vecchia ho un profondo rispetto sentimentale: mio padre, gobbo sfegatato, non voleva neanche sentire le radiocronache (ai tempi le cronache televisive non c’erano) per paura, emozionandosi, di sentirsi male. Ho fallito il pronostico sul derby Toro-Juve: poteva finire in pareggio, i granata hanno giocato benissimo, ma la Vecchia, più determinata, ha vinto. E ho fallito le previsioni sul duello a distanza tra Higuain e Belotti: il centravanti italiano è stato formidabile, ma l’argentino più forte, decisivo. Ringrazio i tifosi bianconeri: non mi hanno ricoperto d’insulti (qualche volta, in precedenti occasioni, lo avevano fatto). Insomma, stasera si gioca Juventus-Roma, mi sforzerò di essere prudente, ma soprattutto rivolgo una preghiera al dio del pallone, se esiste e credo che qualche volta esista, visto che ha consentito al mio Genoa di bastonare la Juve e castigarla 3-1, di recente. O dio del pallone! Siamo tuoi fedeli devoti, non vogliamo il male della Juve. Voghamo semplicemente che tu non uccida il campionato, prima di Natale. Se stasera vince la Vecchia (che ha già battuto, dopo il kappaò col Genoa, l’Atalanta e il Torino), il sesto scudetto consecutivo le si cuce sulle maglie e la stagione è finita. Ai vertici, dominio della Juve; in coda la retrocessione è già annunciata per tre squadre, Palermo, Crotone, Pescara e al massimo la battaglia si estenderà all’Empoli. E noi cosa faremo? Prenderemo una tisana davanti alla tv, quale interesse ci resterà, per divertirci. Sulla carta, non si vede come la Juve possa perdere. È la stessa cosa che scrissi prima di Roma-Milan: lasciatemele dire, Juve a parte, quasi sempre le scommesse calcistiche mi danno ragione. Tuttavia è la verità, sulla carta la Juve è superiore, cominciando dai due allenatori. La cattiveria di Allegri è elegante e fredda, è un rigoroso capitano. Spalletti è più talentuoso e creativo, ma a volte non capisce la partita, come gli è successo nel primo tempo col Milan. La difesa bianconera – vecchia e gloriosa – è più affidabile, capitanata da Buffon, di quella romanista, che si sta consolidando adesso, sorretta dai due centrali, Manolas e Fazio. A centrocampo la superiorità della Roma mi sembra (addio prudenza?) schiacciante. Nainggolan, De Rossi e Strootman è un trio che, sulla carta, non ha rivali. Nainggolan in particolare è in stato di grazia: mi ricorda un gigantesco grande ex bianconero, Romeo Benetti: è uno schiacciasassi e segna pure gol impossibili. In attacco la Juve è più forte, comunque dopo aver cannato il pronostico su Higuain nel derby, non scriverò certo, per l’ennesima volta, che Gonzalo, come mi spifferano amici torinesi (juventini!) è sovrappeso e non si è ancora ambientato sotto la Mole! Dzeko gli è davanti nella classifica cannonieri, ma non mi sbilancio. Nella partitissima di stasera, la superiorità juventina è definibile in due componenti, potenzialmente decisivi. La prima, la ricchezza straordinaria dei possibili cambi, una panchina aurea. Non c’è paragone, rispetto alla Roma, basti pensare alle rotazioni, che Allegri magistralmente s’inventa, sul triangolo Dybala-Higuain-Mandzukic, con una quarta alternativa, Quadrado! Nella Roma, afflitta anche da molti infortuni, una freccia in più potrebbe essere il recupero quasi miracoloso di Salah. Scrivo freccia senza virgolette e senza metafora perché un Salah in forma significa avere esattamente una freccia da scagliare al cuore degli avversari, è il giocatore più veloce del campionato e ha imparato pure a fare gol. Ma le possibilità di avvicendamento per Spalletti sono limitate. Una grande partita potrebbe giocare Perotti, il più polemico alla vigilia, e ironico, verso la grande avversaria, in particolare verso Pjanic: molti giocatoti giallorossi non hanno gradito la sua decisione di vestire la maglia bianconera, l’hanno considerata un autentico tradimento. Cosa concludere? Se mi obbligate a scommettere, direi pareggio, e così il dio del pallone ci consentirebbe di mantenere gusto, attenzione, interesse e tifo per le squadre di area scudetto. Non mi sembra probabile una schiacciante.
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato supremazia di una delle due squadre sull’altra. Ma la Juve mi incute rispetto. La Juve non domina. Ma vince. La Roma spesso domina, ma fuori casa spesso non vince. Non credo che a Torino la Roma riesca a proporre il favoloso gioco d’attacco, travolgente, come fa a casa sua. Credo che la partitissima sarà decisa da episodi, molto probabili con tanti campioni e solisti in campo. Episodi di merito, di fortuna e forse anche arbitrali (come in passato, più di una volta), anche se Orsato è il miglior fischietto oggi disponibile rispetto ai padroni di casa. In caso di vittoria la Juve allungherebbe a +7, un distacco praticamente incolmabile.
di Cesare Lanza, La Verità