Da Amex a Carrefour e CartaSi: tutti vogliono crescere in Italia. Ma le spese per il risparmiatore salgono. Il canone medio è aumentato del 9% in cinque mesi a 35 euro. Il prelievo per anticipo contante costa sempre moltissimo: otto euro per averne 100. E c’è ancora chi chiede la commissione-benzina. L’analisi dei costi dell’Università Bocconi per Corriere Economia. La meno cara Ing Direct. la più costosa American Express. I consigli per i clienti
1 . Meno contante, più digitale: ma restano abusi ed extra-costi
L’uso del contante sta diminuendo, ma cresce quello della carta di credito come strumento di prelievo cash, per avere del denaro in anticipo. È la contraddizione — indicativa di una crisi non ancora superata — di questa fine 2016, dove gli strumenti di pagamento alternativi cominciano a diffondersi anche in Italia, ma ancora con qualche problema per i risparmiatori. Il canone annuo delle carte di credito, in media, è in crescita; la commissione-benzina per chi fa rifornimento resta applicata in un caso su quattro. E usare la carta di credito per avere anticipo di contante costa caro. Inoltre i sovrapprezzi (illegali) applicati a chi paga con carta gli acquisiti online ci sono ancora, malgrado le sanzioni dell’Antitrust, in ottobre, a Norwegian Air e Blue Air.
Il taglio di questi extracosti è una delle nostre priorità — dice l’Autorità per la concorrenza —. Abbiamo altri diversi casi in osservazione. I settori più colpiti? Trasporti, utenze, commercio online. La spesa aggiunta più diffusa è il 2%. I consumatori lo segnalino».
2. Ing Direct batte tutti sul canone, più care le carte di Carrefour ed Esselunga
L’analisi per Corriere Economia dell’équipe di Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi, su 21 carte di credito di banche, finanziarie, ipermercati (dati al 14 novembre 2016) rivela costi in salita e un mondo che si sta riorganizzando. In cinque mesi (l’ultima rilevazione era del 4 luglio) il canone medio annuo è salito del 9% da 32 a 35 euro. Le carte meno costose in base ai prospetti informativi (vedi tabella) sono quelle di Ing Direct (Visa Oro) e Iw Bank (Iw Credit): zero euro all’anno. Seguono quelle di Carrefour (15 euro da ottobre, in luglio era zero), Fineco (19), Esselunga (23 euro, era zero). Poste aveva un canone di 23,24 euro, è salita a 37 (23,24 resta solo per il primo anno).
I canoni maggiori sono in American Express (80 euro da foglio informativo, «ma 75 euro il costo effettivo della Carta Verde», dice Amex); Intesa (60 euro) e Santander (fino a 50). Intesa precisa che la sua carta «è senza bolli e più la usi, meno paghi: il prezzo medio è di 48 euro e può scendere a 36 euro». È indicativo il fatto che la grande distribuzione abbia iniziato a far pagare il canone delle carte. Effetto anche della riduzione delle interchange fee sulle carte di credito — le commissioni tra banche ridotte di due terzi allo 0,3% — secondo Vincenzo Grimaldi, country manager di Carrefour Banca, nata nel 2011.
3. Attenzione all’anticipo contante: il 3-4% resta all’emittente
Per l’Osservatorio Acquisti CartaSi, nell’anno mobile settembre 2015-settembre 2016 il mercato delle carte di credito, prepagate e di debito (la spesa) è salito in Italia dell’11% a 97,6 miliardi. Ma più che per gli acquisti (+9,3%), le carte sono state usate per prelevare: +26,6%. Le transazioni con carta attraverso prelievi cash coprono ora l’11% del totale: era il 9%. Si ritiene siano, probabilmente, operazioni di anticipo contanti. Eppure usare la carta di credito per prelevare è più che mai anti-economico. La commissione media è ancora del 3,6% (con un minimo di 2,2 euro).
Il caso più diffuso è il 4%, Mps arriva al 4,10%. Significa pagare 8 euro o più per ritirarne 200. È qui che le banche maturano più margini. Ing Direct, per esempio, non chiede il canone, ma il 4% per l’anticipo contanti sì.Il caso più diffuso è il 4%, Mps arriva al 4,10%. Significa pagare 8 euro o più per ritirarne 200. È qui che le banche maturano più margini. Ing Direct, per esempio, non chiede il canone, ma il 4% per l’anticipo contanti sì.
4. In 5 fanno pagare la «commissione benzina». Fino a 1,5 euro
Altro punto dolente è la commissione carburante: varia fra 50 centesimi (per rifornimenti oltre i 100 euro) e 1,5 euro, la chiedono in 5 su 21: Poste, Mps, Santander, Credem, Iw Bank. Che l’Italia nell’affare delle carte di credito stia diventando redditizia è del resto dimostrato dai casi Carrefour, American Express e CartaSi. Carrefour ha un vantaggio sugli altri supermercati: la banca è sua. «Abbiamo 120 mila carte di credito, vogliamo raddoppiare in tre anni — dice Grimaldi —. Le nostre tariffe sono più basse perché l’obiettivo non è guadagnare con le carte, ma portare i clienti nei punti vendita. Chi ha la carta ha diritto a sconti. Per esempio sulla benzina, o il 10% su tutti i prodotti ogni martedì negli ipermercati. E punti extra».
Amex dichiara una quota di mercato del 12% in Italia. «Vogliamo arrivare in tre anni al 16% — dice Melissa Peretti, country manager —. Quest’anno abbiamo aumentato i clienti del 30%, gran parte attraverso il web. Abbiamo rilanciato la Carta Oro con benefit e apporto dei giovani, offriamo prevendita sui concerti come per i Coldplay, sconti sul cinema con The Space. Abbiamo investito nove milioni in due anni per ridurre le commissioni ai piccoli negozianti, ora sono al massimo al 3,5%. Vediamo una grande opportunità sull’Italia dove ancora quest’anno investiamo il 45% in più. Contiamo di chiudere il 2016 con un +6% di ricavi e il 2017 con un +8%».Anche i piani di Icbpi-CartaSi (15,5 milioni di carte dichiarate nel 2015, un milione in più dal 2014) sono di crescita: «Vogliamo raddoppiare l’ammontare delle transazioni con sistemi di pagamento diversi dal contante in tre-cinque anni — dice Andrea Mencarini, direttore Issuing Icbpi-CartaSi —. Ci sono 28 Pos ogni mille abitanti e due carte ogni cittadino adulto, ma ancora barriere psicologiche su sicurezza e rimborsi in caso di frode. Stiamo preparando manuali per i clienti, per superarle. Vogliamo diventare il campione italiano nei sistemi di pagamento, investiremo sul digitale».
5. Prudenza con le carte «revolving» (a rate), tassi fino al 24%5
Intanto sale anche l’uso delle carte rateali, le temute «revolving»: ma con prudenza. Lo dicono gli ultimi dati dell’Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia. «Dopo anni di progressivo ridimensionamento — è scritto nell’indagine del 27 settembre scorso — torna a crescere, +11,5% nel 2015, il numero di carte con funzione rateale in circolazione, che arrivano a costituire quasi un terzo del totale». Forse anche per questo incremento dei volumi, i tassi restano altissimi, ma in leggero calo rispetto a luglio, rivela l’analisi dei costi dell’equipe di Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi, per Corriere Economia (dati al 15 novembre 2016). Il tasso annuo effettivo globale (Taeg) delle maggiori dieci emittenti è infatti in media del 18,29%, un punto in meno dal 19,37% di cinque mesi fa. Il Taeg massimo è del 24,16% (in calo dal 24,97%), quello minimo del 10,52% (stabile da luglio).
Si nota l‘inversione di rotta del Santander che, dall’analisi dei fogli informativi, risulta applicare ora un tasso inferiore di oltre cinque punti alla sua Revolving (19,65% dal 24,97%) e lascia la palma di emittente più cara a Carige che chiede il 24,16% per Valea. American Express Blu applica un Taeg del 18,25% per un fido di 1.500 euro usato subito e rimborsato in 12 rate e del 23,69% in caso di riaccrediti successivi. Il Taeg più basso, 10,52%, è di Fineco.
6.Il caso: per avere 1.500 euro se ne restituiscono 1.731
Ma vediamo in concreto l’effetto degli interessi di queste carte, che — ricordiamo — non vanno usate su alti importi e spesso consentono l’opzione a saldo (da preferire). Su una spesa ipotetica di 1.500 euro, da restituire con rate da 100 euro al mese (vedi tabella), il cliente pagherà 1.595 euro calcolando il Taeg minimo (dunque 95 euro in più di quanto ricevuto); 1.670 euro con il Taeg medio (170 euro in più) e 1.730 euro con il Taeg massimo (230 euro in più). Importi limitati, in fondo, su cifre così basse.
Ma il problema delle revolving è il difficile controllo dei costi, che si possono moltiplicare in caso di uso costante. «Vogliamo crescere sulle revolving, che nel nostro caso sono tutte a opzione e con benefit di fidelizzazione — dice Melissa Peretti, country manager di Amex — ma vogliamo anche che i clienti le usino a saldo e solo quando è necessario a rate. Così ora accade».
7. I cinque consigli per evitare sorprese
1) Per prelevare contante è meglio usare la carta Bancomat o Postamat: infatti i costi con la carta di credito possono arrivare al 4%, come dire 4 euro ogni 100 ritirati. Inoltre nei Paesi fuori dall’euro si aggiungono la conversione al tasso di cambio del giorno previsto dal circuito di appartenenza della carta e spesso una spesa aggiuntiva fino al 2% . 2) È un preciso diritto del consumatore usare la carta nei negozi che aderiscono a un circuito di pagamento, il cui logo è riportato sulla propria carta e sulla vetrofania del negozio. Il commerciante non può aumentare il prezzo di un prodotto soltanto perché viene pagato con la carta di credito: lo dice il Codice del Consumo. 3) In caso di furto, smarrimento o clonazione della tessera, chiamate subito il numero predisposto dall’emittente. Così bloccherete la carta le vostra responsabilità sarà al massimo di 150 euro. Meglio contattare subito anche il Servizio clienti, per evitare addebiti sbagliati sul conto corrente. 4) Custodite con cura i codici di accesso (pin). È questa la mossa per proteggersi dalle truffe (oltre che avvisare subito l’emittente del danno subito). Il titolare è infatti tutelato per legge (decreto legislativo 11/2010) — cioè rimborsato, in caso di furto, smarrimento, clonazione o furto dati— se rispetta queste due semplici condizioni. 5)Non accettate di pagare sovrapprezzi per acquisti online con la carta di credito. La pratica è già stata sanzionata dall’Antitrust, che invita i consumatori a segnalare eventuali abusi (www.agcm.it). Ricordate infine che conviene esaminare più carte per trovare la più conveniente e utile. (Consigli a cura di Altroconsumo).
Alessandra Patuo, Il Corriere della Sera