L’editore di periodici propone ai soci il delisting. L’assemblea il 6 dicembre
Santanché: serve celerità e flessibilità operativa
di Marco A. Capisani, ItaliaOggi
Daniela Santanché vuole portare fuori dal listino Aim Italia di Piazza Affari la sua Visibilia Editore, che pubblica i periodici VilleGiardini, Ciak e Pc professionale. La richiesta del delisting del titolo è stata decisa martedì dal cda di cui è presidente e a.d. la deputata di Forza Italia e sarà sottoposta all’assemblea dei soci il prossimo 6 dicembre.
Per l’approvazione ci vuole il voto favorevole di almeno il 90% dei presenti. Ma Visibilia Editore è controllata già al 75,9% da Visibilia Editore Holding, che fa capo sempre a Santanché (e all’ex marito Canio Giovanni Mazzaro del gruppo Bioera) con l’89,7%. Azionisti di minoranza sono la giornalista Rai Paola Ferrari all’11,2% (presente anche nella holding con il 10,3% circa) ed Elena Palacios Rodriguez (vedova di Patrizio Surace, patron dell’agenzia di comunicazione Pms, al 5,4%). Il mercato ha il 18,7%.
La revoca delle quotazioni del titolo (già trasmessa a Borsa italiana e prevedibilmente efficace dal 16 dicembre) viene motivata, dalla stessa Visibilia Editore, considerando che «le necessità di Visibilia sono mutate rispetto al momento in cui, nel marzo 2010, la società (dapprima Pms spa) aveva richiesto l’ammissione alla quotazione su Aim Italia». Oggi, invece, alla società serve «una maggiore celerità e flessibilità operativa». Non solo, sempre secondo Visibilia Editore, la scelta «è stata adottata dal consiglio di amministrazione anche alla luce dei risultati definitivi della prima tranche dell’aumento di capitale in opzione da 998.543,62 euro conclusasi nel mese di ottobre 2016, sottoscritto per complessivi 724.862,09 euro, di cui 688.593,36 euro da parte del socio Visibilia Editore Holding e per soli 36.268,73 euro dal mercato».
Eppure solo poco più di due anni fa Visibilia ha comprato la quotata Pms con un’operazione di reverse take over (quando la società controllata compra la controllante che detiene le sue azioni), proprio per sbarcare in Piazza Affari. Visibilia Editore ha chiuso il primo semestre 2016 con un fatturato di circa 2 milioni di euro, in calo del 13,6%, un ebitda che torna in positivo per 20 mila euro circa dai precedenti -288,5 mila euro e una perdita netta pari a 230,7 mila euro dai 443,6 mila euro dei primi sei mesi 2015. Tra le passività ci sono debiti con le banche (sopra i 12 mesi) per oltre 2,4 milioni, dai quasi 2,7 mln a fine 2015.
Sul cammino di Visibilia Editore ci sono, però, altri due passaggi ancora da definire: il primo è che in portafoglio ci sono anche Novella 2000 e Visto, due periodici che non vengono pubblicati da Visibilia Editore bensì da un’altra società del gruppo Santanché, Visibilia Magazine. La loro collocazione nel gruppo è, tra l’altro, oggetto di una causa giudiziaria avviata dal socio Ferrari. Causa che, e questo è il secondo nodo da sciogliere, è stata presentata insieme ad altri ricorsi alla magistratura al momento ancora al vaglio dei giudici. A proposito del delisting, Ferrari contattata da ItaliaOggi si dice «sorpresa. Apprendiamo la notizia dal comunicato. Aspettiamo l’assemblea dei soci».
Il titolo, che in passato ha già subito ampie oscillazioni, ha chiuso ieri a -2,25% a 0,087 euro.