Prima udienza prevista il 23 novembre 2016. Gli introiti Premium sono cresciuti del 16% circa nei primi 6 mesi dell’anno e poi rallentati nel 3Q al +5%
Il Cda di Mediaset, riunitosi ieri sotto la presidenza di Fedele Confalonieri, ha esaminato gli aggiornamenti relativi al contenzioso con Vivendi generato dal mancato adempimento di quest’ultima all’accordo definitivo e vincolante firmato dalle due società l’8 aprile 2016.
Il Consiglio, tra l’altro, ha preso atto che il ricorso per il sequestro delle azioni proprie Vivendi oggetto dell’accordo è stato giudicato ammissibile dal Tribunale di Milano con prima udienza fissata il 23 novembre 2016. Al mancato accordo, si aggiungono gli oneri straordinari pari a 50 milioni di euro già sostenuti da Mediaset tra l’8 aprile e il 30 settembre 2016, ovviamente non previsti a budget e connessi alla stipula dell’accordo vincolante tra Mediaset e Vivendi e conseguenti al puntuale adempimento da parte di Mediaset degli obblighi assunti nel predetto accordo.
Quanto all’andamento della società controllata indiretta Mediaset Premium, il Cda ha analizzato il budget previsionale approvato dal Cda della spa a febbraio, il piano pluriennale delle attività pay del gruppo predisposto ai fini degli ‘Impairment test’ le cui risultanze sono state approvate dal Consiglio di Mediaset nel marzo 2016, l’esame dei dati economici al 30 settembre 2016. Alla fine del primo semestre si evidenziava un andamento economico in linea con il budget di periodo, mentre il terzo trimestre è stato pesantemente condizionato dal mancato rispetto del contratto vincolante firmato con Vivendi.
Lo stallo decisionale durante il periodo di interim management e le Come spiega la nota diffusa da Cologno “hanno pesato sia il sostanziale stallo decisionale intervenuto durante il periodo di interim management sia le decisioni editoriali indicate da Vivendi che hanno determinato l’acquisizione di contenuti lineari non previsti a budget, con impatti sui costi a partire dal terzo trimestre. Nonostante i ricavi caratteristici delle attività pay di Mediaset siano aumentati del 12,6% nei primi nove mesi 2016 rispetto al pari periodo 2015, i ricavi Premium sono cresciuti del 16% circa nei primi sei mesi dell’anno e poi rallentati nel terzo trimestre al +5% circa.
Il Consiglio ha condiviso il fatto che la progressiva normalizzazione seguita alla cessazione del citato stallo gestionale dovrebbe consentire (anche attraverso nuove campagne e iniziative di comunicazione in concomitanza con la fase cruciale dei gironi di Champions League e con il periodo natalizio) di supportare nella parte finale dell’esercizio il consolidamento del trend di crescita della base clienti e dei ricavi intrapreso con l’acquisto in esclusiva della Uefa Champions League. Il Consiglio ha poi preso atto che i recenti aumenti di capitale varati da Mediaset Premium Spa, già previsti in sede di budget previsionale, sono stati fino a oggi sottoscritti pro quota anche dal socio di minoranza Telefonica. Infine è stato approvato il Resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2016. I ricavi netti ammontano a 2.563,9 milioni di euro in aumento rispetto ai 2.414,4 milioni di euro dei primi nove mesi 2015 (+149,5 milioni di euro). In particolare, i ricavi in Italia sono stati pari a 1.853,0 milioni di euro rispetto ai 1.741 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, in Spagna ammontano a 711,7 milioni di euro rispetto ai 674,7 milioni del 2015. Positivo in entrambi i Paesi l’andamento della raccolta pubblicitaria: in Spagna i ricavi lordi si sono attestati a 693,0 milioni di euro rispetto ai 659,2 milioni dell’esercizio precedente. In Italia, malgrado campionati Europei di Calcio e Olimpiadi trasmessi dai competitor nei mesi di luglio e agosto, i ricavi pubblicitari televisivi lordi sono cresciuti a 1.397,3 milioni di euro rispetto ai 1.362,5 milioni di euro dei primi nove mesi 2015 (+2,6%). Il direttore generale Marketing e Operations di Publitalia Matteo Cardani ha dichiarato che nel mese di ottobre i ricavi pubblicitari Mediaset sono cresciuti del 4,1% rispetto all’ottobre 2015. Sempre in Italia, i ricavi caratteristici delle Attvità Pay sono cresciuti del 12,6% a 457,4 milioni di euro, rispetto ai 406,1 milioni di euro dei primi nove mesi del 2015. Il Margine operativo lordo (Ebitda) cresce a 892,9 milioni di euro rispetto agli 871,4 milioni del 2015. Il Risultato operativo (Ebit) di Gruppo è positivo per 32,7 milioni di euro rispetto agli 82,4 milioni dell’omologo precedente esercizio. In Italia l’Ebit è pari a -138,0 milioni di euro rispetto ai -48,4 milioni del pari periodo 2015. In Spagna il dato è positivo per 170,7 milioni di euro rispetto ai 131,4 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizio.
A partire dal terzo trimestre 2016 sono consolidate integralmente le società appartenenti al Gruppo RadioMediaset (ex Gruppo Finelco), senza impatti significativi sui margini economici del terzo trimestre. Il contributo di queste attività sarà invece positivo a partire dal quarto trimestre del 2016. Il risultato netto è pertanto negativo a -116,6 milioni di euro rispetto ai -36,1 milioni conseguiti nello stesso periodo del 2015. L’indebitamento finanziario netto è passato dagli 859,4 milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai 1.123,2 milioni di euro del 30 settembre 2016.