Trump non solo ha vinto quando “non doveva”, ha stravinto, anche in stati storicamente “roccheforti” dei democratici. Lo strano è che per molti elettori, anche quelli che lo hanno votato, non è che piaccia molto. Trump praticamente incarna il “newyorchese stronzo”, una precisa macchietta americana. Ma Hillary invece rappresenta alla perfezione tutto ciò che la vasta popolazione media e “bassa” degli Usa ritiene non vada nella gestione del Paese ed è pure antipatica da morire.
E’ importante notare che Trump non ha vinto negli stati sulle coste Est e Ovest degli Usa (il paese è governato economicamente e politicamente dalle due coste, tenete presente che i Carolinas, come anche Georgia e Florida, sono percepiti come “Sud” dagli americani, non Est, anche se s’affacciano all’Atlantico.) Gli stati “in mezzo” – che perlopiù contano poco – vengono giocosamente chiamati “flyover states” da chi li frequenta solo dall’oblò di un aereo di linea.
Siccome nei fatti non si sa cosa intenderebbe fare Trump della sua presidenza, è evidente che il voto “per” lui è più un nettissimo voto “contro” gli altri piuttosto che un’approvazione generalizzata delle sue politiche. Ad ogni modo, operativamente, la linea del “let them eat brioches” di Obama e i democratici nei confronti della “tradizionale” maggioranza americana ha fallito, e così vistosamente che sarà parecchio difficile e doloroso salire sul carro del nuovo vincitore. Tutti e due i partiti si sono suicidati, ma sarà più facile per i repubblicani fare come se niente fosse successo.
‘Nota’ di James HANSEN