Il cfo di Mediaset: bloccati da Vivendi sugli abbonati. Per noi c’è solo il rispetto del contratto. Nei 9 mesi ricavi del Biscione a +6%, rosso di 116,6 mln
Mediaset non si aspetta altro scenario che il rispetto del contratto di vendita di Premium firmato con Vivendi l’8 aprile scorso. Per questo il cfo del gruppo, Marco Giordani, si è rifiutato ieri durante la conference call con gli analisti per la presentazione della trimestrale di fare qualsiasi previsione sull’andamento della pay tv il prossimo anno.
Persino sui diritti del calcio che saranno messi a gara «il nuovo proprietario si preoccuperà di valutare le diverse opzioni».
Di sicuro, ha detto Giordani, Premium ha perso un trimestre in termini di acquisizione di nuovi abbonati, «che non sarà recuperato», ingessata com’era dall’obbligo previsto dal contratto di interim management con i francesi. Così come il gruppo ha sostenuto oneri straordinari derivanti dall’accordo per 50 milioni di euro dalla sua firma al 30 settembre, compresi i costi per il rinnovo di contratti su canali che non erano in budget.
Il risultato sui conti, ha spiegato il gruppo del Biscione, è che mentre nei primi sei mesi i ricavi di Premium sono cresciuti del 16% circa, nel terzo trimestre sono rallentati al +5%, portando la media dei nove mesi a +12,6% per 457,4 milioni di euro.
Mentre si attende la prima udienza in tribunale, il 23 novembre, sul sequestro delle azioni proprie di Vivendi, il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi è però corso ai ripari: «Da ottobre abbiamo deciso tre vie», ha spiegato Giordani. «Duplicare l’investimento media nella parte restante dell’anno (pubblicità per Premium, ndr). Abbiamo fatto l’accordo con Samsung che porterà Premium a essere il primo operatore in Italia a trasmettere in 4k una partita della Serie A. E poi c’è il contratto di Premium Online con Telecom Italia, con cui vogliamo avere la stessa acquisizione di abbonati di prima dell’interim».
I conti dell’intero gruppo si sono comunque appesantiti, con un rosso in aumento dai 36,1 milioni dei primi nove mesi del 2015 ai 116,6 milioni attuali. E così anche l’indebitamento finanziario salito a 1,12 miliardi dagli 859,4 milioni al 31 dicembre, dopo gli investimenti, fra gli altri, per l’incremento della quota di controllo in Spagna, per l’acquisto di Finelco.
Nel complesso i ricavi consolidati sono stati di 2,564 miliardi (+6,2%), dei quali 1,853 miliardi in Italia (+6,4%). Dal 1° luglio, per altro, è stata consolidata Finelco e RadioMediaset è entrata nei conti, apportando per il trimestre 10 mln di euro di ricavi e altrettanti di costi.
Bene la raccolta pubblicitaria. Il direttore generale marketing e operations di Publitalia, Matteo Cardani, ha detto che nei primi nove mesi dell’anno i ricavi da spot sono cresciuti del 2,6% a 1,397 miliardi di euro, un dato positivo nonostante la presenza di Europei di calcio e Olimpiadi sulla Rai. A ottobre l’incremento è stato del 4,1%, e così la media sale al +2,8%, mentre il 2016 si dovrebbe chiudere con una crescita tra il 2,7 e il 3,1%. In Spagna la raccolta dei nove mesi è cresciuta del 5,1%, a 693 milioni.
di Andrea Secchi, ItaliaOggi