Dalle prime anticipazioni sulla riforma del Codice della Strada risulta che l’utilizzo improprio del cellulare mentre si è al volante costerà la sospensione immediata della licenza di guida, anche in caso si tratti della prima violazione
Secondo il rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, tre automobilisti su quattro usano il proprio smartphone mentre sono alla guida. Per telefonare, messaggiare, utilizzare i social o navigare sul web. Un comportamento che ha favorito un aumento dell’1% delle vittime sulla strada lo scorso anno: la distrazione è infatti la causa principale degli incidenti. Ad arginare questo fenomeno sarà la riforma del Codice della Strada, approvata dalla Camera due anni fa e ora al vaglio della Commissione Trasporti del Senato, che ha tutta l’intenzione di sveltire le procedure e approvarla entro fine anno. Intanto, però, arrivano le prime anticipazioni riguardo ai vari provvedimenti inseriti nel testo. Come quello, per tornare alla questione iniziale, dell’uso dello smartphone alla guida: chi lo farà, senza utilizzare i supporti previsti quali vivavoce o auricolare, rischia il ritiro immediato della patente (con sospensione fino a tre mesi) anche se si tratta della prima violazione. Ma pure il sequestro amministrativo dello stesso smartphone, ove ci fosse la necessità di appurare se la causa di un incidente sia stato proprio il suo utilizzo.
Va ricordato che, attualmente, per chi viola l’art. 173 del codice della strada è prevista una sanzione amministrativa (il pagamento di una somma da 161 a 646 euro) e la sottrazione di cinque punti dalla patente. Solamente in caso di recidiva, nei successivi due anni, è prevista la sospensione della patente per un periodo compreso tra 1 e 3 mesi.
Il Fatto Quotidiano