Timori per la debole ripresa economica e le incertezze politiche, da Brexit al referendum costituzionale italiano: “Le previsioni per l’esercizio restano condizionate da un quadro macroeconomico ancora debole, cui si aggiungono incertezze politiche nei mercati di riferimento”
Mediobanca chiude il trimestre, il primo dell’esercizio 2016-2017, con un utile in aumento dell’11% a 270,7 milioni e sopra le attese degli analisti (in media a 155 milioni). Per l’istituto di Piazzetta Cuccia è il miglior risultato trimestrale dal 2008: i ricavi crescono del 4% a 526 milioni. Il risultato beneficia anche di 112 milioni di utili da realizzo, principalmente dalla cessione di metà delle azioni Atlantia in portafoglio. Stabili gli indici di capitale con un cet1 al 12,1% phased-in e al 12,5% fully phased.
Per l’esercizio in corso, la banca prevede “una tenuta del margine di interesse, sostenuto da Consumer e Retail Banking ed un miglioramento del costo del rischio. I costi di struttura sono previsti in crescita coerentemente con i progetti pianificati”. Tuttavia “le previsioni per l’esercizio restano condizionate da un quadro macroeconomico ancora debole, cui si aggiungono incertezze politiche nei mercati di riferimento”.
Nel dettaglio dei conti, i ricavi Mediobanca beneficiano per 11 milioni dell’apporto di Cairn Capital, acquisita ormai da 9 mesi, e dal 26 agosto del ramo d’azienda delle attività retail di Barclays Italia. Il margine di interesse cresce del 4% a 314 milioni (+2% a perimetro costante). Nella divisione retail e consumer cresce del 6% a 255 milioni. Il risultato operativo cresce del 16% a 226,9 milioni (+27% rispetto al trimestre precedente).
Le rettifiche di valore su crediti si riducono del 24,8% a 86,8 milioni, con un costo del rischio che torna ai livelli del primo trimestre dell’esercizio 2008-2009. Lo stock di attività deteriorate cresce da 1.016,7 a 1.046,5 milioni per effetto dell’ingresso del portafoglio mutui di Barclays da 2,5 miliardi (32 milioni di inadempienze probabili).
Tra le singole divisioni da segnalare nel wholesale banking un utile trimestrale in crescita del 32,1% a 22,2 milioni. Nel private banking le masse gestite raggiungono i 19,3 miliardi (+4%), con masse amministrate in crescita del 9% a 9,7 miliardi. Nel credito al consumo l’utile trimestrale cresce del 65% a 65 milioni ed è per l’istituto il miglior risultato di sempre. Nel principal investing Mediobanca segna un utile in calo a 177 milioni (da 180,6 milioni lo scorso anno) per il minor apporto di Generali (da 82,8 a 76,7 milioni) e dei dividendi (1,4 milioni contro 5,8 milioni), oltre alla vendita di azioni Atlantia (110,4 milioni contro gli 87,7 milioni dello scorso anno connesse all’Opa Pirelli).
Repubblica