Apertura dalla Ue sulle spese straordinarie: “Fuori dal deficit quelle sostenute per l’emergenza”. Padoan: “Il sentiero è stretto, conta la qualità delle misure”
“La legge di Bilancio, di prossimo invio al Parlamento, prosegue nell’azione di rilancio degli investimenti pubblici” e “sostiene la crescita”. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla Giornata del Risparmio, è tornato sui tempi di inoltro della Manovra finanziaria al Parlamento, nel giorno in cui si attende la lettera del Tesoro a Bruxelles, in risposta ai primi rilievi mossi dalla Commissione europea sul testo inoltrato da Roma.
I punti al centro della missiva che verrà firmata dallo stesso Padoan sono due: le obiezioni sul deficit strutturale, che sale di 0,1 punti percentuali rispetto a una disposizione di scendere di 0,6 punti in ossequio alle regole Ue; e le circostanze eccezionali dovute a sisma e migranti che hanno generato extra-costi per il bilancio pubblico, purtroppo probabilmente da aggiornare a seguito dei nuovi eventi di cronaca.
Sul primo punto, ricostruisce Repubblica in edicola, la linea del Tesoro è far presente che in realtà il deficit/Pil strutturale resta fermo all’1,2% nel prossimo anno, quindi ci si gioca 0,1 punti in più rispetto alla tolleranza (0,5%) consentita dalle regole europee per non far scattare la bocciatura del testo. “L’economia italiana sta crescendo in un contesto difficile, l’indebitamento continua a scendere” e “in questo contesto la politica del governo prosegue nella strada stretta di sostegno allo sviluppo e consolidamento di bilancio, imposta dall’elevato livello di debito”, ha rimarcato ancora Padoan: “Con risorse limitate – ha aggiunto – la qualità delle misure è ancora più importante della quantità”.
Sul fronte delle spese straordinarie, all’indomani delle nuove forti scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia, la Commissione Ue conferma che tutte le spese per far fronte all’emergenza saranno considerate fuori dal deficit. “Secondo le regole Ue – dice all’Agi la portavoce, Annika Breidthardt, i costi per l’emergenza a breve termine in risposta a catastrofi naturali importanti possono essere considerati eccezionali e quindi esclusi dal calcolo degli sforzi strutturali di uno Stato durante la valutazione del rispetto delle regole del Patto di stabilità e crescita”. “Ad esempio – prosegue – nel caso dell’Italia i costi per l’emergenza dei terremoti in Abruzzo ed Emilia così come di altri disastri naturali sono stati tenuti in considerazione in passato”. “Non faremo commenti ora – conclude la portavoce – sul terremoto della notte scorsa. Ogni costo coerente con i criteri applicabili sarà valutato se e quando riceveremo i dettagli completi dalle autorità italiane”.
la Repubblica