I conti dei primi nove mesi. La posizione finanziaria netta è positiva per 37,2 mln. Ricavi da diffusione in calo del 5,2%, raccolta a -2,1%
In utile e con un significativo avanzo finanziario. Il Gruppo Espresso ha chiuso i conti dei primi nove mesi dell’anno con un risultato netto positivo di 14 milioni di euro, in calo rispetto ai 24,6 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2015 quando aveva però registrato una plusvalenza di 9,4 milioni di euro dalla cessione di Deejay Tv a Discovery.
Esclusa quest’ultima, il risultato sarebbe in linea con quello del 2015.
Il fatturato del gruppo presieduto da Carlo De Benedetti e guidato dall’amministratore delegato Monica Mondardini si è attestato a 424,3 milioni di euro contro i 439,6 milioni dell’anno precedente (-3,5%), con i ricavi diffusionali che hanno raggiunto i 184,5 mln di euro, in calo del 5,2%, e i ricavi pubblicitari in flessione del 2,1% a quota 239,8 milioni di euro. I costi sono invece diminuiti del 2,4%, in particolare quelli industriali e del personale (che ha visto nel periodo una riduzione di organico medio del 4,1%).
Il margine operativo lordo è stato pari a 37 milioni di euro (-9,5%), il risultato operativo ha raggiunto i 25,8 milioni (giù del 13,7%), mentre il risultato ante imposte i 18,9 milioni (-19,2%).
In evidenza è l’andamento della posizione finanziaria netta, positiva di 37,2 milioni di euro rispetto ai -10,7 mln al 31 dicembre 2015 grazie soprattutto all’incasso di crediti commerciali per 54,4 milioni. Secondo il management del Gruppo Espresso l’andamento del terzo trimestre conferma le linee di tendenza riscontrate già nel corso del primo semestre.
I ricavi netti consolidati sono diminuiti dell’1,9%, con i ricavi diffusionali in flessione del 6,7% e la raccolta pubblicitaria in crescita del 2,5%. Il risultato operativo consolidato è stato pari a 5,9 milioni a fronte dei 6,3 milioni del terzo trimestre del 2015. Il risultato netto consolidato è ammontato a 1,9 milioni. Quanto alla prevedibile evoluzione della gestione, il gruppo editoriale ritiene di poter conseguire un risultato netto, escluse le componenti non ricorrenti, in linea con quello dell’esercizio precedente.
Intanto va avanti il processo di integrazione tra il Gruppo Espresso e Itedi avviato lo scorso primo agosto e che riunirà sotto lo stesso tetto testate come la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i giornali locali dello stesso Gruppo Espresso, le quali tutte insieme nel 2015 hanno registrato 5,8 milioni di lettori e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui loro siti d’informazione. Incassato già il parere favorevole dell’Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e in attesa di quello dell’Antitrust, l’integrazione prevede il conferimento da parte di Fca e Ital Press del 100% delle azioni di Itedi in Gruppo Espresso, a fronte di un corrispondente aumento di capitale riservato. Al perfezionamento dell’operazione Cir deterrà il 43,4% del capitale sociale di Espresso, mentre Fca il 14,63% e Ital Press il 4,37%. Successivamente Fca distribuirà l’intera partecipazione detenuta ai possessori delle proprie azioni ordinarie che consentirà ad Exor di ricevere azioni pari al 4,26% del capitale del gruppo.
Nella prospettiva della futura integrazione con la Stampa e Il Secolo XIX, nell’ambito del piano di deconsolidamento per garantire il rispetto della soglia del 20% della tiratura nazionale complessiva, il gruppo ha definito gli accordi per la cessione (dal primo novembre) dei quotidiani il Centro e la Città di Salerno e del centro stampa di Pescara e, da parte di Finegil (il 28 ottobre) dell’intera partecipazione, pari al 71%, nella Seta, editrice di Alto Adige e Il Trentino. A breve dovrebbe essere definita anche la situazione della Nuova Sardegna, per la quale si profila l’ipotesi di affitto di testata con in pole position il gruppo editoriale BVMultimedia del duo Roberto Briglia-Gianni Vallardi.
Ieri la borsa ha apprezzato i conti del Gruppo Espresso: il titolo ha chiuso a quota 0,7605 euro, in crescita del 2,98%.
di Marco Livi, ItaliaOggi