Salvatore Caputo chiama in causa la compagnia aerea irlandese chiedendo un risarcimento simbolico di 150 euro: “Il trasporto è un diritto di tutti, senza una lettera di scuse presenterà denuncia”
Costretto a pagare un supplemento di 27 euro perché l’attrezzatura della sedia a rotelle aumentava di 4 chili il peso consentito del bagaglio a mano: il tennista disabile leccese Salvatore Caputo chiama in causa la compagnia aerea irlandese Ryanair, chiedendo un risarcimento simbolico di 150 euro. La sua storia è esemplare delle mille difficoltà a cui vanno incontro le persone affette da disabilità motoria nel tentativo di effettuare attività apparentemente semplici, come viaggiare in aereo.
L’episodio contestato è accaduto l’11 settembre, mentre Caputo – iscritto al Midu Sport Handicap Puglia – rientrava in Salento dopo aver partecipato a una manifestazione internazionale di tennis in carrozzina tenuta a Cremona. Durante le operazioni di chek in all’aeroporto di Bergamo, l’addetta al banco ha pesato il bagaglio del tennista, scoprendo che eccedeva di 4 chili il limite consentito per le borse da portare in cabina, “imponendo in modo perentorio di versare il supplemento di 27 euro nonostante fosse stato evidenziato che il maggior peso derivava dalla presenza di attrezzatura indispensabile per la carrozzina”.
Almeno stando alla denuncia di Caputo, inoltrata tramite l’avvocato Stefano Gallotta dell’associazione Codici Lecce. Nella lettera di messa in mora di Ryanair, il legale richiama quanto contenuto nel regolamento della stessa compagnia, in cui si richiama il Regolamento CE 1107/2006, secondo il quale “i passeggeri con mobilità ridotta hanno il diritto di trasportare gratuitamente due attrezzature per la mobilità”, al fine di garantire il loro diritto a viaggiare in aereo a condizioni simili, anche sotto il profilo economico (e, quindi, senza costi aggiuntivi), a quelle degli altri passeggeri”.
Cosa che nel caso specifico non sarebbe accaduta – denunciano Codici e Midu – puntando il dito contro il “comportamento discriminatorio della compagnia aerea” e paventando “la segnalazione del caso alle autorità preposte in mancanza di riscontri alla lettera e di scuse”. Stando a quanto riferito da Caputo, il pagamento del supplemento chiesto dall’operatrice si è reso
necessario per non correre il rischio di perdere l’aereo e una volta rientrato in Salento ha deciso di rivolgersi all’associazione che tutela i diritti dei cittadini. Il tennista ha chiarito che nei numerosi viaggi aerei fatti in passato non gli è mai stato chiesto di pagare il supplemento bagaglio a mano pur avendo viaggiato sempre con la stessa borsa che contiene, oltre agli effetti personali, anche una parte dell’attrezzatura della sedia a rotelle.
La Repubblica