Il ministro degli esteri Gentiloni non è né simpatico né antipatico. È inutile e talvolta dannoso. Quando Renzi e Napolitano lo misero alla Farnesina restammo a bocca aperta. Come mai hanno scelto costui? Non siamo stati capaci di darci una risposta se non questa: deve essere un tipo ubbidiente. Ma alla luce di quello che è accaduto recentemente abbiamo capito che è solo uno sprovveduto. Ne ha combinata una grossa, ma talmente grossa, da risultare incomprensibile.
Tutti sanno che Gerusalemme è il crocevia di tre religioni: ebraica, musulmana e cristiana. Lo è diventata negli anni, ma in origine la città era soltanto del popolo di Israele, cioè di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo. Il muro del pianto è il luogo dove i sopravvissuti della Shoah offrono e scrivono i loro desideri a Jahvè, che è poi il nome di Dio secondo la tradizione.
Nonostante questa sia la realtà, negli annisi è sempre cercato di conciliare le esigenze delle tre succitate fedi. Ragioni di sopravvivenza pacifica, si fa per dire. Si dà però anche il caso che Hamas, gruppo di provetti terroristi, pretenda di impossessarsi di Gerusalemme, cosicché l’Unesco tanto per cambiare ha votato per decidere a chi spetti il diritto di impossessarsi del muro del pianto, di cui a noi personalmente non importa nulla.
Alla votazione l’Italia, che ha più scarpe che piedi, si è astenuta palesando una vigliaccheria proverbiale. Mentre gli Stati Uniti, l’Olanda, la Germania e il Regno Unito hanno detto un bel No chiaro e tondo. In sostanza Gentiloni si è schierato contro Israele e a favore dei palestinesi, pensando che Gerusalemme sia territorio occupato dagli ebrei ma di fatto palestinese. Praticamente la Farnesina si è messa sulle stesse posizioni del Qatar e dell’Egitto, Paesi non propriamente occidentali. Una figura di palta, per non dire di merda che pone l’Italia fuori dal consesso civile. Chiaro il concetto? Il ministro degli Esteri con la sua astensione probabilmente ha voluto marcare la nostra equidistanza da Israele come dalla Palestina. Ma non ha valutato che agendo così più che equidistanti o equovicini (come diceva il buon Andreotti) noi siamo soltanto equo-stronzi. Perché chi non sta con Israele sta con i bombaroli. Ovviamente quando il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è reso conto della cantonata presa da Gentiloni, si è tardivamente incavolato con lui e ora sta tentando di rimediare. Ma non è così che ci si comporta. È il governo che ha sbagliato e lo ha fatto in modo marchiano. Per giustificarsi l’esecutivo ha detto che l’Italia anche in passato si è sempre comportata così, pilatescamente, allo scopo di non inimicarsi nessuno. Ora Renzi ha fatto una inversione a U e ha sbugiardato il suo ministro ma si è guardato dal costringerlo alle dimissioni. Cosicchè la questione è aperta e irrisolta. In altri termini più crudi, la figura di merda è irrimediabile.
di Vittorio Feltri, Libero Quotidiano