L’essere umano sovente ha la necessità di sentirsi e di apparire buono. È vicenda antica con radici culturali, storiche e religiose ancor più che naturali. Nonostante l’evidente crisi di valori o forse proprio per essa, non pochi si rallegrano del sentirsi buoni – come dire – a chilometro zero, mentre si recano al lavoro o magari accompagnano i bimbi a scuola o quando capita. Assistere un malato, ripulire siti abbandonati, chiedere al vicino semplicemente se ha bisogno di qualcosa richiede un atteggiamento virtuoso che necessita di lavoro sacrifici e rinunce. Fortunatamente esistono ancora enti, opere e donne e uomini che quotidianamente, e talvolta invisibili ai più, si prendono cura del prossimo in condizione svantaggiosa. Ma troppi sono coloro che appagano il proprio desiderio d’altruismo egocentricamente sviluppato, con piccoli gesti oramai accettati che in realtà sono dannosi, incivili e delinquenziali. Mi riferisco al sovvenzionare l’accattonaggio nelle forme più svariate. In particolare abbassare il finestrino al semaforo e offrire una moneta al mendicante di turno credo non sia un bel gesto. Può per qualche istante far sentir più buono chi lo fa ma occorre chiarire che in quel passar di mani tra scambi di sorrisi sbiaditi si annida il male. Non si deve fare la carità al mendicante di professione e’ un aiuto alla malavita e allo sfruttamento dello stesso accattone. È come offrir denaro a schiavisti e delinquenti. Non è accettabile che ciò sia tollerato. Una società civile deve condannare tutto questo. A Milano nei pressi di Porta romana, ma quanti se ne potrebbe menzionare di eguali squallori, una signora da almeno 25 anni passa la giornata ad un semaforo con la mano rivolta all’automobile che al rosso s’arresta. Chi l’accompagna ogni mattina, chi la riprende la sera? Senza dubbio alcuno si tratta di uno schiavista che grazie all’accumular di monete di persone che si credono per bene vive da delinquente; questo è il vero. Il buonismo becero, il giustificazionismo ideologico sono nemici del buono e del giusto. Si trovino altre maniere per aiutare il prossimo: quanto ve ne e’ bisogno. Abbassare il finestrino ad un semaforo, cedere una moneta al disperato che ivi sosta tutto il giorno non è cosa buona e giusta, e’ da irresponsabili e inconsapevoli. Chi lo fa deve essere, di contro, consapevole di ciò che in realtà sta facendo ossia offrire un contributo alla malavita e al malaffare. Della coscienza degli incoscienti non ve ne e’ alcun bisogno. A ben pensarci non si tratta di altruistiche persone per bene ma di persone del male che occorre rinsavire.
di Ettore Martinelli, La Verità