di CESARE LANZA
Scommettiamo che Donald Trump, ormai (debbo purtroppo ammettere) perdente, tenterà di sovvertire le previsioni con qualche fragoroso fuoco artificiale? È la sola scommessa possibile, conoscendo il suo carattere indomabilmente aggressivo. L’esito della sfida con Hillary è segnato, a favore della moglie di Clinton. Non parlo dei sondaggi, molto spesso lacunosi, se non addirittura truccati: non credo di esserne influenzato. Sono le mie opinioni personali, dopo aver visto in tivù l’ultimo match a Las Vegas tra i due (pessimi) aspiranti alla Casa Bianca. L’unica, estrema sorpresa possibile è che siano in maggioranza gli americani affascinati dagli aspetti meno accettabili di Trump (disprezzo delle donne e bellicosità esagerata sull’immigrazione) e si vergognino di ammetterlo, se non alla fine, nella segretezza del voto. È assolutamente improbabile. Penso che i sostenitori del focoso miliardario siano, come me, spinti dal forte desiderio di veder perdere Hillary, che abbia fine questa invereconda, elitaria, alternanza tra i Clinton marito e moglie, preceduta dai Bush padre e figlio. (E domani, chissà, anche Michelle Obama). Possibile che in tutta l’America non ci sia niente di meglio? Spero che qualcuno abbia la competenza per rispondere a questa domanda in modo persuasivo. Io mi arrendo, dopo aver visto l’ennesimo scambio di insulti tra i due.
Nessuna novità. Neanche il fair play di una stretta di mano, poi le solite grossolane, e superficiali, reciproche arroganze. Trump dovrà inventarsi, per rimontare, un colossale colpo di scena. E scommetto che ci proverà. Ma Las Vegas, capitale dell’azzardo, ha sancito il verdetto. I giochi sono fatti.
Cesare Lanza, La Verità