Le Nazionali da sempre sono un tema al quanto discusso nel mondo del calcio. Viste come una scocciatura per i club che devono mandare dei propri dipendenti a giocare rischiando infortuni più o meno gravi e che possono incidere sul corso di una intera stagione, le Nazionali delle volte rappresentano un vero e proprio incubo per allenatori e tifosi di club. Il caso relativo all’infortunio di Milik è solo l’ultimo di una lunga serie che negli anni ha messo a dura prova il rapporto tra club e federazioni. Molte volte accade anche che giocatori non in perfette condizioni fisiche si lascino anche convincere a giocare in Nazionale, assaliti da un encomiabile quanto, in alcuni casi, evitabile patriottismo che li induce a rischiare la propria incolumità esponendosi al rischio di infortuni. Ad alimentare la polemiche ci ha pensato anche la Uefa che pochi giorni fa ha diramato, sul proprio sito ufficiale, i dettagli di quella che sarà una grossa novità a livello di squadre nazionali e cioè la Uefa Nations League.
CHE COS’E’?- La Uefa Nations League sarà la nuova competizione europea per le Federazioni calcistiche iscritte alla Uefa. Non sostituirà affatto il Campionato Europeo ma accompagnerà quest’ultimo rinnovandone anche i criteri di qualificazione. L’obiettivo principale è quello di cancellare quasi definitivamente le inutili amichevoli internazionali, che intasano il calendario senza regalare nessun riscontro a livello mediatico ed economico. Nella Nations League le 54 federazioni nazionali saranno suddivise in quattro Divisioni; queste Divisioni saranno ulteriormente suddivise in gironi da tre o quattro squadre. Le 54 squadre partecipanti vengono divise in quattro Divisioni, A-B-C-D, a seconda della loro forza. Ovviamente la Divisione A conterrà le squadre più in alto del ranking Uefa. In ciascuna Divisione, le quattro vincitrici dei gironi vengono promosse o, nel caso della Divisione A disputeranno la Final Four, e quattro squadre retrocedono per il torneo successivo. Nelle Final Four parteciperanno le vincitrici dei quattro gironi della prima Divisione e si affronteranno in scontri diretti (semifinali e finale). La vincente delle Final Four sarà la squadra campione della UEFA Nations League. La nuova competizione Uefa, che partirà ufficialmente nel Settembre 2018, regalerà anche quattro posti aggiuntivi ai Campionati Europei che saranno assegnati tramite un sistema di Play-Off: Sedici squadre parteciperanno ai play-off e verranno raggruppate in gruppi da quattro. Ogni Divisione si contenderà un posto che vale la qualificazione. Se una qualsiasi vincitrice si è già qualificata tramite le Qualificazioni Europee, allora il suo posto negli spareggi verrà preso dalla squadra con il ranking più alto all’interno della Divisione in questione, prendendo in considerazione il ranking globale all’interno della Divisione stessa, poi se necessario si passa alla Divisione seguente in ordine decrescente prendendo in considerazione il ranking globale della Divisione relativa. Le quattro squadre di ciascuna Divisione si affronteranno in semifinali secche e una finale in gara unica per determinare le quattro vincitrici.
QUALI VANTAGGI?- Un regolamento che dire cervellotico è veramente poco: Un intreccio di partite, play-off, classifiche che farebbe impallidire anche il più attento dei tifosi. Cerchiamo però di capire se ci sono dei vantaggi: sicuramente a livello di spettacolo (forse) non ci saranno più partite inutili dato che tra qualificazioni europee o mondiali, e Nations League, tutte le gare saranno ufficiali e varranno i tre punti. Questo però al tempo stesso può essere considerato un fattore negativo perché se il livello agonistico sarà sempre alto, maggiore sarà la possibilità di infortuni per i giocatori che creerebbero così un danno enorme ai loro club. A livello di competitività sicuramente questa competizione rientra nel quadro di “Calcio Democratico” che l’ex presidente della Uefa Michel Platini aveva cercato di introdurre e che ha avuto il suo apice con la riforma (discutibile) della Champions League. Anche qui praticamente tutte le nazioni hanno la possibilità di qualificarsi agli Europei. Anche qui,però, le due facce della stessa medaglia: da una parte il bello di dare un possibilità a tutte le nazionali, anche quelle più scarse, dall’altro il rischio di abbassare notevolmente il livello del Campionato Europeo, che già in Francia non è sembrato essere eccelso.
Massimiliano Guerra, il Fatto Quotidiano