di CESARE LANZA
Scommettiamo che…? Parlerò di Donald Trump e Hillary Clinton, però oggi vi chiedo un attimo di tregua, una pausa paziente. Per condividere questa riflessione: lo scommettitore (cioè io, ma probabilmente anche voi) deve guardarsi da una primaria insidia. Le previsioni sono sempre frutto di un’analisi oggettiva, oppure sono influenzate – viziate – da pregiudizi e simpatie strettamente personali? Propendo per la seconda che ho detto: proprio per questa ragione il banco alla fine vince sempre… Esempio: quando scommetto sul successo del Genoa e sulla disfatta della Sampdoria non sarà forse perché sono un tifoso accanito del Grifo e detesto i nostri rivali? E quando cerchiamo le bucce in ogni iniziativa di Matteo Renzi non sarà che ormai siamo stufi del suo governo e desideriamo che esca di scena? Donald vs Hillary: ho già scritto, qui, che Trump sarebbe un buon presidente, se fosse eletto. Una sfrontata astuzia dialettica: non sapremo mai la verità, se il miliardario non sarà eletto, ed è tutt’altro che certo che lo sia. Vorrei scommettere su di lui, ma ancora non lo faccio, e non solo per prudenza. Perché il pregiudizio, anche qui, c’è. Ho detto che mi piacerebbe un candidato terzo, senza macchie. Visto che non c’è, prevale l’antipatia verso la signora Clinton, la sua complicità con qualsiasi potere, i danni che ha già fatto, quelli che prevedibilmente farà. Mentre Trump è la novità, il bomber che può far saltare croste di insopportabili ingiustizie. (Allo stesso modo sostengo i 5 stelle, con l’aggiunta che i grillini, finora, sono senza macchie). Ce la farà Trump o sono influenzato dal pregiudizio? Oggi chiedo tregua, ma presto scommetterò.
di Cesare Lanza, La Verità